La vicenda

Rsa Montereale chiusa da tre anni: verso la mobilitazione

Rsa Montereale chiusa ormai da tre anni, per inagibili. La gara per l'assegnazione dei nuovi lavori si è fermata lo scorso gennaio.

*di Nando Giammarini

Rsa Montereale: la cittadinanza e tutti i Sindaci del comprensorio pronti a scendere in Piazza per la riapertura.

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando, lo scorso gennaio del 2017, il Sindaco di Montereale Massimiliano Giorgi, d’accordo con l’allora direttore della ASL Rinaldo Tordera, una persona di elevato spessore culturale ed umano, firmò l’ordine di evacuazione dei pazienti ospiti nella locale RSA. Il provvedimento si rese necessario in seguito al terremoto, che aveva reso l’importante struttura sanitaria pressoché inagibile. Con danni classificati di tipo “B” in due dei tre blocchi che la compongono.

È a tutti noto che la Rsa di Montereale svolge da 20 anni un grande servizio sociale dove gli ospiti vengono assisti con umanità, spirito di servizio e grande professionalità dal personale medico ed infermieristico. Parliamo di una struttura che svolge un importante servizio in territorio montano, la cui chiusura determina un’ulteriore dispersione demografica. L’Rsa, fiore all’occhiello di tutto l’Alto Aterno, è un importante sostegno all’economia locale con i 60 posti letto, 40 dipendenti e tutto l’indotto.

Dopo tre lunghi anni di attesa e la sconfitta della burocrazia imperante, la gara per assegnare i lavori si è fermata lo scorso 21 gennaio, giorno in cui sarebbe dovuta esserci l’apertura delle buste e l’assegnazione dei lavori alla ditta vincitrice. Occorre ricordare, ad onor del vero, che fu fatto uno sforzo non indifferente per portare gli anziani ospiti, nel frattempo ricoverati in diverse case di riposo, nei locali dell’ex Onpi e favorire la ripresa occupazionale del personale.

Ora a distanza di tre anni una simile situazione non è più sostenibile, anche in funzione, come giustamente sostiene il Sindaco Giorgi, del fatto che c’è un danno erariale poiché, all’ex Onpi, viene normalmente pagato un canone d’affitto con soldi pubblici. Di qui la protesta ed il grido di dolore del primo cittadino di Montereale che ci ha dichiarato:”Dopo tre anni di attesa, tra burocrazia e altri ritardi, la gara per assegnare i lavori alla residenza sanitaria assistenziale di Montereale si ferma proprio nel giorno della seduta di assegnazione. L’iter va completato, altrimenti scenderemo in piazza. I sindaci dell’Alto Aterno sono con me”.

Tanta, dai semplici cittadini ai primi cittadini dei comuni limitrofi, anche sui social, la solidarietà al Sindaco di Montereale e la garanzia della partecipazione ad un’azione di lotta che si dovesse rendere necessaria. Insomma il territorio – unito e coeso, per una questione di grande rilevanza sociale – è pronto alla mobilitazione. Speriamo di non dover arrivare a tanto e confidiamo in un intervento risolutivo della ASL e della Regione anche con l’intervento del neo prefetto dell’Aquila, Cinzia Torraco, che cogliamo l’occasione di salutare e ringraziare per l’interesse dimostrato al nostro territorio. Arrivando ad incontrare, come uno dei primi atti del proprio insediamento, i sindaci dell’Alta Valle dell’Aterno. Non è assolutamente più possibile aspettare “tempi biblici” per la riapertura della struttura assistenziale di Montereale, che ha sempre svolto il proprio ruolo con efficienza ed alto grado di umanità.

Abbiamo sentito il sindaco Giorgi, amareggiato e deluso, dopo tanti rinvii e lungaggini che in merito al problema ha chiesto un incontro alla Regione nel più breve tempo possibile. Lo stesso aveva fatto lo scorso 5 dicembre la FP CGIL. A quanto pare il vecchio detto secondo cui non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire è sempre valido. L’amministrazione provinciale, rappresentata dal Presidente, Angelo Caruso, si è schierata con il Sindaco di Montereale a sostegno della riapertura immediata dell’importante polo assistenziale.

Si è così espresso: “Sono a sostegno del sindaco in questa battaglia. Una residenza sanitaria come quella di Montereale rappresenta un presidio essenziale per una località che, come tante altre nell’entroterra provinciale, ha un’alta percentuale di persone anziane residenti. Strutture come questa andrebbero sostenute e, anzi, ne andrebbe elevato al massimo lo standard di accoglienza a servizio della popolazione. Per questo motivo assicuro il massimo sostegno agli amministratori di Montereale, facendomi parte attiva nei confronti della direzione generale dell’Asl affinché possa sbloccarsi questa situazione al più presto”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, a grandi linee, il commento di Pierpaolo Pietrucci ex consigliere regionale, che tanto si era speso durante il suo mandato per far sì che la Rsa ripartisse in tempi rapidi. “Questa vicenda, ha affermato, è una delle tante storie interrotte e abbandonate, da quando io e Lolli abbiamo lasciato la Regione. Eppure avevamo accelerato i tempi e avviato un iter che non è stato poi completato. Sarebbe servita una procedura d’urgenza, che non fu scelta per cavilli burocratici. Il ritardo di 3 anni è inaccettabile, mi auguro che si proceda senza indugio. La Comunità dell’Alto Aterno non può attendere i tempi della burocrazia. La Rsa deve tornare a essere una risorsa per la vita del territorio, i lavoratori e gli assistiti sono al centro del progetto. Il trasferimento all’ex Onpi doveva essere una soluzione temporanea e ritardare ulteriormente il rientro in sede sarebbe criminale”.

Netta la presa di posizione del consigliere regionale Americo di Benedetto che ha affermato: “In commissione Vigilanza, su mia proposta, è stato affrontato il problema dei servizi di manutenzione dell’Asl nei presidi del territorio. La questione dei servizi nelle aree interne mi sta a cuore da sempre. Sono disponibile a lavorare da subito per individuare le criticità che impediscono la soluzione del problema. Le aree di montagna vanno tutelate: occorre applicare le leggi e declinare una programmazione solidale per sanità, trasporti e altri servizi primari”.

Nella diatriba è intervenuta anche l’ On. Stefania Pezzopane che ha parlato di “vicenda gravissima piena di risvolti inquietanti” ed ha annunciato l’immediata presentazione di un’interrogazione parlamentare. 

“Ho depositato un’interrogazione parlamentare per chiedere al ministro della Sanità di intervenire su una vicenda assurda. Con quale delibera, con quale atto formale supportato da quali motivazioni, la Asl provinciale dell’Aquila ha sospeso in autotutela, proprio in dirittura di arrivo, per presunti ‘approfondimenti’, l’appalto per intervenire sulla residenza sanitaria assistenziale (Rsa) di Montereale? Si tratta di una struttura chiusa da tre anni per inagibilità dovuta ai terremoti del 2016 e 2017, con i circa 60 anziani trasferiti all’Ex Onpi dell’Aquila. La decisione sarebbe stata presa dal nuovo direttore generale, Roberto Testa, da settembre al vertice della Asl, espressione del Presidente Marsilio. Scelta poco chiara, che potrebbe anche costare cara all’azienda sanitaria, stazione appaltante, perché le imprese partecipanti potrebbero richiedere risarcimenti danno”.

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