Il caso

Poste italiane condannate a pagare i buoni fruttiferi

"Buoni prescritti per validità decennale". Era la risposta, da parte di Poste Italiane, a un'aquilana che aveva sottoscritto due buoni fruttiferi nel 2006.

*di Fulgo Graziosi

Non c’è pace per i risparmiatori italiani costretti a difendersi dai raggiri bancari e, ultimamente, anche da talune pretestuose interpretazioni normative delle Poste Italiane.

Le Poste dovrebbero costituire l’isola felice e sicura per i risparmiatori. Così non è stato per una cittadina aquilana, che il 27 novembre 2006 aveva sottoscritto due buoni fruttiferi per il valore complessivo di € 3.500,00, con scadenza a 18 mesi. In data 25 agosto 2018 la Signora C.R., dovendo far fronte alle spese funerarie per la defunta madre e alle necessità familiari essendo disoccupata, senza alcun reddito, si è presentata all’Ufficio Postale competente, richiedendo la restituzione dell’importo.

Con grande sorpresa e con disappunto si è sentita rispondere che nulla le sarebbe dovuto, poiché i predetti titoli erano, di fatto, prescritti rispetto alla prevista validità decennale degli stessi. A nulla sono valse le ragioni addotte dalla donna.

Dal momento che non è stato possibile intavolare con le Poste un colloquio e risolutivo, la Signora C.R. si è rivolta all’Avvocato Patrizia Vittorini per avere assistenza legale. La professionista ha interessato immediatamente il Giudice di Pace, competente in materia, esponendo, con una articolata argomentazione, la tesi con la quale ha contestato l’errata interpretazione da parte delle Poste della vigente normativa, richiamando anche l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, n. 3753 del 6 aprile 2009, con la quale si disponeva la sospensione di ogni termine comportante la prescrizione di qualsiasi diritto per tutti i soggetti residenti a L’Aquila alla data del 5 aprile 2009.

Malgrado la Signora C.R. avesse fornito il certificato storico di residenza alle Poste, queste si sono sempre rifiutate di provvedere al richiamato rimborso. Con sentenza  in data 26 novembre 2019, il Giudice di Pace ha accolto la domanda della Signora C.R. nei confronti delle Poste Italiane SpA, condannando la Società al pagamento dei due titoli per la somma di € 3.900,12, oltre agli interessi legali dal 25 agosto 2018. Inoltre, le Poste Italiane sono state condannate anche al pagamento delle spese legali di competenza dell’Avvocato Patrizia Vittorini.

Le Poste ancora non provvedono alla liquidazione di quanto disposto dal Giudice di Pace a favore della Signora C.R., per questo l’avvocato Vittorini ha dovuto predisporre e notificare l’atto di precetto e, se non darà effetti positivi alla scadenza, sarà necessario provvedere al pignoramento degli importi. Ai risparmiatori aquilani e, perché no, anche a quelli italiani vorremmo suggerire di stare ben attenti alle scadenze degli investimenti sottoscritti,altrimenti i risparmi potrebbero volatilizzarsi con estrema disinvoltura.