Cronaca

Omicidio Trieste, don Paolo Piccoli intervistato da Chi l’ha Visto

L'omicidio di Trieste questa sera sotto i riflettori della trasmissione Chi l'ha visto. Don Paolo Piccoli, sacerdote veneto a lungo incardinato nella curia aquilana, è stato condannato a 21 anni e mezzo di reclusione.

“Chi l’ha Visto”, la trasmissione di Raitre condotta da Federica Sciarelli, si occuperà del caso dell’omicidio di Trieste che vede coinvolto il sacerdote don Paolo Piccoli, di origini venete, ma a lungo incardinato della Curia aquilana.

Don Paolo Piccoli è stato condannato a 21 anni e mezzo dalla Corte di Assise di Trieste; secondo l’accusa avrebbe ucciso monsignor Giuseppe Rocco, un anziano prelato, che abitava come don Piccoli, nella Casa del Clero del capoluogo friulano.

“Chi l’ha visto” ha incontrato don Paolo Piccoli a Verona, il 5 gennaio, insieme ai due difensori, l’avvocato Stefano Cesco del foro di Pordenone e Vincenzo Calderoni del foro dell’Aquila.

Una lunga intervista, con l’inviato di “Chi l’ha Visto”, il giornalista Ettore Rocchetti, nella quale l’imputato insieme ai suoi legali, ha ribadito la sua totale estraneità all’omicidio.

chi l'ha visto don piccoli

Non c’è ancora una data certa per la messa in onda del servizio; probabilmente questa sera, mercoledì 15 gennaio.  Il Capoluogo era presente durante l’intervista a don Piccoli.

In un primo momento si pensava a una messa in onda per mercoledì scorso, 8 gennaio, quando c’è stata la ripresa del programma dopo la pausa natalizia.

L’evento omicidiario che vede sotto accusa don Piccoli risale a 6 anni fa.

Il 25 aprile 2014 don Rocco venne ritrovato morto al lato del letto, dalla sua storica perpetua Eleonora Laura Di Bitonto, alle prime ore del mattino.

La perpetua tentò di rianimare l’anziano prelato come attestato dalle registrazioni della telefonata al 118.

In un primo momento si parlò di morte naturale poi è subentrata l’accusa di omicidio dal momento che l’autopsia avrebbe evidenziato i chiari sintomi del soffocamento meccanico.

Grande accusatrice dell’imputato fu proprio la perpetua, beneficiaria, peraltro, dell’eredità di don Rocco, consistente in una discreta somma di denaro e alcune proprietà immobiliari che avrebbe poi diviso con i nipoti dell’anziano prelato.

La perpetua è stata contattata anche dall’inviato di “Chi l’ha Visto“, ma non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione a riguardo.

A don Paolo Piccoli viene contestato di aver ucciso don Giuseppe Rocco per impossessarsi soprattutto della collanina che l’anziano prelato indossava sempre; una tesi più volte smentita dalla difesa durante tutte le fasi di dibattimento.

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