Il caso

Verdeaqua, soci anonimi confermano: “Niente stipendi e tredicesima”

Altri soci della cooperativa Verdeaqua confermano la versione del sindacato.

L’AQUILA – Dopo la smentita di alcuni soci lavoratori della Cooperativa Verdeaqua Nuovi Orizzonti, che si sono dissociati dalla precedente nota del sindacato, altri dipendenti “costretti a rimanere nell’anonimato per evidenti ragioni di opportunità, sono costretti a prendere posizione rispetto alle ultime dichiarazioni rese dal cda”.

“Confermando che ad oggi non risultano accreditati gli stipendi di novembre e dicembre, nè la tredicesima mensilità, – scrivono gli altri soci Verdeaqua – si mostrano assai preoccupati del fatto che vengano stigmatizzati e addirittura definiti “soggetti” coloro i quali si sono rivolti all’autorità giudiziaria a tutela dei loro diritti e dal fatto che si minacci un sindacato che ha voluto tutelare gli interessi dei lavoratori. Il carattere minatorio delle note inviate ha infatti generato un clima evidente di timore per cui non ci si può neppure sentire liberi di poter agire a propria tutela nel rispetto della legge. Non viene minimamente considerato il fatto che i dipendenti, che con grande passione ma anche con enorme sacrificio, garantiscono, anticipandone le spese, un servizio importantissimo e indispensabile per la collettività, si ritrovino poi a non poter pagare un mutuo o a fare la spese quotidiana per la famiglia o a poter affrontare nemmeno una compera minima come fanno tutte le famiglie per le festività avendo ricevuto come ultimo stipendio quello di ottobre, senza neppure potersi sentire liberi di poterlo dire. Non si dimentichi che alcune, sono famiglie monoreddito e contano sulla sola retribuzione che gli è dovuta dalla cooperativa. Non si ritiene etico far passare il concetto che, siccome alla maggioranza dei soci, se di maggioranza si tratta, la situazione va bene com’è, i restanti non meritino neppure il diritto di dissentire. Siamo persone che quotidianamente si recano sul posto di lavoro ad accudire le persone bisognose ma a nostra volta siamo una categoria debole e i nostri stipendi non arrivano a 1000,00 euro. Come possiamo non chiedere neppure un  minimo di certezza che li riceveremo?”.