Cultura

Le nuove stanze della poesia, Giuliana Cicchetti Navarra

Per la rubrica Le nuove stanze della poesia, il ritratto di Giuliana Cicchetti Navarra.

Primo appuntamento del 2020 con la rubrica “Le nuove stanze della poesia”.

Questa volta dalla penna di Valter Marcone, il ritratto e la poesia di Giuliana Cicchetti Navarra.

Scrive Angius Marilena Carla in Prencipe nella prefazione alle poesie della raccolta “I semplici sapori” : “La cultura, l’arte sono parte del DNA di Giuliana Cicchetti Navarra e non importa di essere Pirandello; la voglia di esprimersi, di mettersi in gioco, di aprirsi al giudizio del lettore è l’espressione di uno spirito umile, che sceglie la metrica dei versi per ispirare sensazioni e riflessioni… “

Ed è sicuramente questa la foto più rispondente alla personalità e all’opera di Giuliana Cicchetti Navarra che insieme ai suoi versi ci offre spesso, per esempio sul suo profilo Facebook, ma anche a corredo delle sue sillogi di poesie a stampa, immagini delle sue opere pittoriche, delle sue composizioni e dei suoi manufatti.

Giuliana vive intensamente la sua propensione e le sue doti creative, circondata in una casa museo curata dal marito nella sua Cavallari di Pizzoli, da oggetti, reperti di vita che rappresentano le sue radici, quelle antiche, quelle legate ad un passato che Giuliana riesce a coniugare con il futuro attraverso anche uno sguardo scanzonato che qualche volta mette nelle sue composizioni in dialetto e che regala ai partecipanti, per esempio, dei recital de La Compagnia dei poeti di cui fa parte.

Come pure ad un più vasto pubblico di ascoltatori durante le manifestazioni che frequenta , a cui viene invitata e a cui dona appunto queste sue opere.

Ma non solo questa è la chiave di lettura della sua complessa attività artistica. É anche quella delle sue raccolte poetiche che esprimono più compiutamente il suo mondo,quello di dentro e quello che la circonda. Infatti, in “I semplici sapori”, come scrive sempre Angius Marilena Carla in Prencipe, “vi è raccolta una gustosissima poetica che invita ognuno di noi a lasciarsi andare per essere trasportati in ogni dove dall’io narrante”.

“I semplici sapori” è l’ampliamento e il completamento di “Le stagioni della vita”, un grazioso libro di poesie pubblicato nel 2000, dove Giuliana, già nei suoi esordi, ha dato prova di notevoli doti di scrittrice di poesie, tanto che è stata premiata in diversi concorsi letterari e ha organizzato varie mostre di quadri e mosaici collettive e personali, riscuotendo grande successo pubblico e privato.

Il titolo “I semplici sapori” prende il nome dalla poesia omonima contenuta nella raccolta , uno scrigno di pensieri delicati e allegri, nati da occasioni minute e quotidiane della nostra vita.

È composto di circa 80 poesie, edite e inedite, in dialetto con traduzione , in italiano, tra cui alcune tradotte in inglese, e nel volume si alternano illustrazioni dei suoi quadri e mosaici…”

Nata a Cavallari di Pizzoli (AQ) nel 1947, trascorre l’ adolescenza a Roma con la famiglia. Sposata, ha avuto due figli e risiede ormai da decenni nel suo paese natale dove ha sviluppato il piacere per l’arte in tutte le sue forme facendosi conoscere ed apprezzare con partecipazioni a varie mostre e manifestazioni culturali. Le sue prime poesie risalgono all’età di quindici anni.

La vita artistica di Giuliana, “è racchiusa in queste raccolte di poesie, che possono “assomigliare alle bolle di sapone; una sale e l’altra no” (annotazioni di Umberto Saba).

Oltre alla leggerezza, queste poesie condividono con le bolle di sapone anche la trasparenza e il delicato equilibrio della forma. Sia che affrontino tematiche politiche e sociali, sia che menzionino nomi di bambini con l’uso degli acrostici, sia che si soffermino su episodi di vita in comune le poesie sono sempre cariche di umanità, grande pathos e giocosità.

Di fatto, Giuliana ha l’invidiabile merito di caricare le parole di una forte componente emotiva, comunicando sensazioni, emozioni e riflessioni che arrivano direttamente al lettore e lo costringono a una forte riflessione profonda e mirata. Lei ci sorprende, ci meraviglia attraverso l’uso spregiudicato del dialetto, dei modi di dire, delle frasi fatte, delle parole inventate, delle parole straniere. Le poesie continuano così, giocate con toni semiseri, con uno stile veloce, sciolto, fatto di versi brevi che scorrono piacevolmente senza pause e sospensioni che ne potrebbero interrompere artificialmente il ritmo.

La sua è una poesia che non vuole comandare, non vuole persuadere, non vuole dimostrare, bensì vuole arrivare al cuore del lettore per essere ricordata. Non a caso la raccolta è dedicata “A TE”, ossia a te lettore.

Lo stile e il linguaggio sono stati scelti unicamente dalla poetessa e ci stupisce ancora di più se si pensa che Giuliana è una poetessa autodidatta, che ha acquisito un certo grado di cultura e ha appreso l’arte da sola, senza che qualcuno la istruisse…”

“Leggendo le sue poesie – afferma ancora Angius Marilena Carla in Prencipe – ciò che mi ha colpito è che esse rappresentano davvero un cammino, un lungo viaggio nei sentimenti, nelle emozioni, semplici e complesse che affollano la nostra vita. Io sono convinta che Giuliana sia un esempio di ciò che ognuno di noi possa fare di positivo, per se stesso e per gli altri. Scrivere poesie, raccontarsi e raccontare attraverso i versi scritti, nel corso di una vita, è un bel modo di esprimersi e di mettersi in contatto con gli altri”.

In un bellissimo componimento “Autocritica”, Giuliana dice di se: “una semplice donna / che sogna, che spera / con i miei limiti e i tanti perché / sarò mai un vero Poeta?”

Si certamente, poeta a tutto campo, stando al racconto che Giuliana fa della vita nelle sue opere; quel racconto che individua non solo l’umanità di ciascuno di noi ma soprattutto il potenziale impegno di rendere tutto quello che ci circonda umano nel rispetto dei propri simili ma anche nel rispetto della vita che la poesia insegna a fare offrendo strumenti di riflessione e di paragone .

Così emerge tra le opere di Giuliana Cicchetti Navarra, una raccolta di versi in italiano e in dialetto spesso recitati dalla stessa poetessa in alcune manifestazioni , dedicati ad un tema pasquale la “Via Crucis in versi” che sembra essere appunto una specie di richiamo ad un cammino che fonda le sue tappe su valori umani altissimi che sono l’amore per la famiglia, il rispetto per gli altri, la considerazione sempre presente per la propria storia, la valorizzazione delle radici, l’incontro costante con gli altri per donare ed arricchire, l’impegno per una vita che valga la pena di esser vissuta in qualsiasi condizione .

Tutti impegni che Giuliana coltiva con la sua vita e la sua arte.

PUISIA
Nasce cuscì pe’ mi ‘na puisia
po’ succede de jiornu, de notte o’ pe’ lla via
se scrio e nun è quelo che vurria
me guardo ‘nturnu e metto fantasia!
Se me svejio la notte propriu scura
me vengu ji ricordi de creatura
pijio la carta e penna loco pronta
e scrio quelo che penzo a luce spenta!
Comenzo ‘nu pinzeru de filatu
che po’ so’ storie fatte de passatu
e vajio ‘nnanzi senza fa’ rumore
passa ju tempu, volanu le ore !
Tu che rispiri me fa’ compagnia
e nun me vene mai malingunia
me libbero la mente e me raddormo
cuscì quelo che penzo nun me scordo !
Po’ quann’è jiornu rabbirico tuttu
foji de carta sparsi pe’ ju lettu
sbilengu, tribbolatu e pure stortu
lo releggio, rescrio po’ lo raggiusto!
Refaccio quelo bruttu, lo raddrizzo
e straccio, ammucchio e po’ lo raccapezzo
so’ storie piccerelle, fatte de nostargia
cuscì pure ‘stu fattu diventa ‘na “ puisia”!

POESIA (Traduzione)
Nasce così per me una poesia / può succedere di giorno, di notte oppure per la via / se scrivo e non è quello che vorrei / mi guardo intorno e metto la fantasia! / Se mi sveglio la notte proprio buia / mi vengono i ricordi di bambina / prendo la carta e penne la pronta / e scrivo quello che penso a luce spenta! / Comincio un pensiero di filato / che poi sono storie del passato / e vado avanti senza fare rumore / passa il tempo, volano le ore! / Tu che respiri mi fai compagnia / e non mi viene mai la malinconia / mi libero la mente e mi riaddormento / così quello che penso non lo dimentico! / Poi quando è giorno ritrovo tutto / fogli di carta sparsi per il letto / sbilenco tribolato ed anche storto / lo rileggo, riscrivo poi lo riaggiusto! / Riscrivo quello sbagliato, lo aggiusto / e strappo, butto e poi lo rimedio / sono storie piccoline, fette di nostalgia / così anche questo fatto diventa una “poesia” !

ME TENGO RECORDA’ CHE SCI’ RENATA

Versi di Giuliana CICCHETTI NAVARRA

Musica di CAMILLO BERARDI
L’Aquila a pezzi, tu, ‘na notte nera,
pare ‘nu sognu ma ‘ssa bbotta è vera
tutt’ è ruinatu ma tu sci’ la storia
‘na paggina da scrie pe’ lla memoria.
Chi s’è sarvatu mo’ te’ tanti strazzi
tra lle macerie ‘e chiese e de palazzi
la ggente che qua e là sta sbriricata
non vone cchiù vedette renfasciata!

Ju sole ch’è rrescitu mantoma’
m’ha fattu recorda’ com’eri bbella
ce vo’ ju tempu non sarrà ddoma’
ma tinghi rebbrilla’ come ‘na stella!

Non scroscia l’acqua cchiù da lle fundane
non sento de sonane le campane,
ju strusciu, ji quatrani e la cagnara
svejamme vojo da ‘sta notte amara.
Mo’ cchiù de prima ji’ te vojo bbene
fatte spari’ vurria tutte le pene
firita tu sarrài remarginata
me tengo recorda’ che sci’ renata!
( canto ispirato alla città dell’Aquila devastata dal sisma del 2009)
DEVO RICORDARMI LA TUA RINASCITA
L’Aquila a pezzi, tu, una notte tragica,
sembra un sogno ma questa mazzata è vera
tutto è rovinato ma tu sei la storia
una pagina da scrivere per la memoria.
Chi si è salvato, ora ha tanti strazi
tra le macerie di chiese e di palazzi
la gente che sta qua e là sbandata e sparpagliata
non vuole più vederti ingabbiata e puntellata!

Il sole che è riuscito questa mattina
mi ha fatto ricordare quanto eri bella
ci vuole tempo, non sarà domani,
ma devi tornare a brillare come una stella.

L’acqua non scroscia più dalle fontane
non sento più suonare le campane,
il passeggiare, i ragazzi e la baldoria
voglio svegliarmi da questa notte amara.
Ora più di prima io ti voglio bene
vorrei farti sparire tutte le pene
tu ferita sarai rimarginata
devo ricordarmi la tua rinascita!

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