La Villa di Nonno Guido, nuove amicizie e socialità

Nella Villa di Nonno Guido all’Aquila è tutto pronto per coinvolgere soprattutto gli anziani in un progetto sociale che li vede messi al centro.
Questo e molto altro è la Villa di nonno Guido, centro ricreativo per gli anziani ma non solo, che aprirà i battenti in via Uruguay all’Aquila, a due passi dall’ospedale San Salvatore, sabato 30 novembre.
La solitudine degli anziani, anche solo di un nonno che tanto si è speso per la propria famiglia, è un problema attuale e ricorrente: per questo Pamela Caretta, un’operatrice socio sanitaria che si dedica agli anziani da sempre, ha deciso di creare un posto adatto a loro, immerso nel verde e nella quiete, dove ci si possa ritrovare e passare del tempo in allegria.
La Villa di nonno Guido ha trovato posto all’interno di una bellissima casa costruita a metà del secolo scorso, una casa che era stata realizzata per accogliere una grande e bella famiglia; talmente solida, come chi l’ha abitata, che nemmeno la furia del sisma del 2009 è riuscita a scalfirla.
Chissà, forse il capostipite del nucleo che vi ha abitato per tanti anni, oggi sarebbe anche molto felice di sapere la nuova destinazione, dal momento che tra quelle quattro mura è stata sempre praticata l’accoglienza e l’ospitalità.
Nell’immediato post sisma lì trovarono ricovero circa 30 persone: amici e parenti dei padroni di casa che avevano perso tutto o quasi con il terremoto e che sono ripartiti da lì, con una nuova speranza, ricominciando tutti insieme.
Adesso, invece, nella Villa di Nonno Guido si praticherà un’altro tipo di accoglienza; anche perché nel sempre più lungo periodo della Terza Età i bisogni delle persone anziane possono essere assai diversi.
Perché la solitudine fa vivere gli anziani in un “inferno” che ha conseguenze sulla salute, spesso drammatiche, molto più gravi di quanto si ritiene se le si attribuisce solo un peso sul piano psicologico.
Perché quando si diventa anziani non ci sono solo le necessità legate alla salute: “ma anche i bisogni sociali, cioè quelli che ha una persona che invecchia bene ma avverte il senso di solitudine o di non essere più utile alla propria comunità. Soprattutto per un anziano solo, che non ha più una rete di familiari o parenti, è davvero importante trovare occasioni per stare insieme agli altri, rendersi e sentirsi utile”, spiega Pamela al Capoluogo.
“Sono quasi 20 anni che mi dedico ai nonni e volevo fare qualcosa proprio in memoria di Guido, una persona a me molto cara che ho seguito per più di un anno”, chiarisce.
Questo centro creato alla memoria di un nonno speciale cosa sarà?
“Un centro ricreativo per anziani, aperto 365 giorni l’anno; dove potranno venire anche i nipotini, i giovani insomma, dove possono fare varie attività come ad esempio condividere le loro esperienze sia di vita e di attività, iniziare nuove amicizie creare delle serate in musica, fare dei laboratori di scrittura e lettura, decoupage, uncinetto”, spiega Pamela.
Al centro di un grande salone c’è anche un maestoso biliardo per giocare e poi le carte, per chi vorrà anche la televisione o una chiacchierata.

Poi si mangerà tutti insieme, “offriamo un servizio di mensa esterna, dalla colazione alla cena, passando per la merenda. Con il bel tempo si uscirà a passeggio, andremo a vedere i mercatini e gli eventi legati al Natale. Durante le feste staremo qui e organizzeremo sicuramente qualcosa. Festeggeremo compleanni e tutto ciò che ci verrà in mente, con l’obiettivo finale di mettere al centro solo loro e le loro necessità anche emotive“, conclude.
*pubbliredazionale