L’Abruzzo si spopola, regge solo la costa

28 ottobre 2019 | 05:57
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L’Abruzzo si spopola, regge solo la costa

L’Abruzzo si spopola con una intensità più che doppia rispetto al resto d’Italia. Sulmona maglia nera, regge solo l’area metropolitana Chieti Pescara

È quanto emerge dal bilancio demografico dell’Abruzzo stilato dall’economista Aldo Ronci e che vede un Abruzzo interno sempre più in difficoltà, con nove comuni della costa, nell’area metropolitana Chieti – Pescara, che registrano invece una crescita di 3.610 abitanti.

In totale, l’Abruzzo perde 22.359 abitanti e decresce dell’1,68% con un’intensità pari a due volte e mezzo la flessione dello 0,70% registrata dall’Italia. Quasi 26.000 abitanti in meno nel periodo 2014 -2018, di cui la maggior parte nelle province di L’Aquila e Chieti. Le previsioni non fanno ben sperare: nel periodo gennaio – maggio 2019 si è rilevata una flessione di ben 3.511 abitanti che fa prevedere per l’anno 2019 una flessione di ben 8.000 abitanti.

ronci popolazione area metropolitana

L’Abruzzo si spopola: il divario aree interne – costa

Chieti e Pescara hanno raggiunto entrambe una densità abitativa di oltre 2.000 abitanti per Kmq (densità tra le più alte d’Italia) e, avendo limitate possibilità di sviluppo urbanistico, si diffondono nei comuni limitrofi Silvi, Città S. Angelo, Montesilvano, Spoltore, Cappelle sul Tavo, Collecorvino, Moscufo, Pianella, Cepagatti, San Giovanni Teatino, Torrevecchia Teatina, Francavilla al mare.
L’area metropolitana Chieti-Pescara raccoglie il 27% della popolazione la quale è concentrata sul 4% del territorio, ha una densità abitativa di 758 abitanti per kmq pari a 8 volte quella del resto dell’Abruzzo che conta 93 abitanti per kmq.

L’Abruzzo si spopola: L’Aquila perde 1.500 abitanti

Tutti i capoluoghi i provincia abruzzesi vedono un decremento della popolazione ma a L’Aquila la tendenza è maggiormente accentuata: in quattro anni si è perso il 2,10% della popolazione residente, pari quasi a 1.500 abitanti. Va peggio a Chieti dove il saldo negativo del 3,65% equivale alla perdita di 1917 residenti. Poi Pescara (-2.028;-1,67%) e Teramo (-373;-0,68%). Trend confermato nelle province: i più forti decrementi nelle province sono in quella dell’ Aquila (-7.670) e di Chieti (-8.146). In provincia, saldo positivo per Avezzano, che ha aumentato i propri residenti di 280 unità.

L’Abruzzo si spopola: Sulmona maglia nera

In quattro anni Sulmona ha perso 1.108 abitanti, equivalenti al 4,44%: è la flessione più alta rilevata in Abruzzo, insieme ad Ortona (-889;-3,73%). Un declino demografico figlio del calo delle nascite ma anche di “squilibri tra generazioni che comporta implicazioni di carattere sociale e che si innesta su un sistema produttivo inadeguato”, commenta Aldo Ronci.

Sistema produttivo inadeguato confermato dal fatto che nello stesso periodo il numero delle imprese attive abruzzesi fletteva dell’1,83%, flessione questa di intensità pari a due volte e mezzo la decrescita nazionale che è stata di appena lo 0,68% e che le esportazioni di prodotti diversi dai mezzi di trasporto effettuate dalle imprese locali abruzzesi registravano una crescita del 10,3% di gran lunga inferiore al 16,7% nazionale.
Il calo demografico è determinato soprattutto dal crollo delle nascite che non sono compensate dalla immigrazione degli stranieri con conseguenti maggiori squilibri nel rapporto tra generazioni a svantaggio della popolazione potenzialmente più attiva e produttiva.
Il fenomeno può comunque essere combattuto da un lato favorendo la ripresa delle nascite e dall’altro, a livello regionale, destinando risorse a misure che stimolino e incentivino la competitività del sistema produttivo locale con conseguente riverbero sui livelli occupazionali.