L'aquila

Univaq, passaggio di testimone tra Inverardi e Alesse

Passaggio di testimone all'Univaq in occasione del convegno sullo sviluppo sostenibile.

L’AQUILA – Il passaggio di testimone all’Univaq tra la dottoressa Paola Inverardi e il rettore eletto Edoardo Alesse.

Questa mattina alle ore 11.30 nell’Aula magna “Alessandro Clementi”, presso il Dipartimento di Scienze umane, si è svolto l’incontro dal titolo “L’Università dell’Aquila e lo sviluppo sostenibile”. L’incontro, organizzato in occasione della scadenza del mandato della Rettrice dell’Univaq, prof.ssa Paola Inverardi, ha offerto l’opportunità di ripercorrere quanto costruito insieme negli ultimi sei anni e passare il testimone al Rettore eletto, prof. Edoardo Alesse.

Nel corso dell’incontro è stato presentato il Rapporto di sostenibilità 2019, che include il rendiconto di quanto l’Ateneo è riuscito a fare in attuazione delle sue linee strategiche 2014/19 e, al tempo stesso, illustra il contributo offerto per il progresso sociale del territorio, nella prospettiva degli Obiettivi di sviluppo sostenibile che la Comunità internazionale si è data nell’Agenda 2030 [CLICCA QUI].

Le trasformazioni e le sfide che contraddistinguono la fase attuale della vita sociale in tutti i paesi hanno attribuito un rilievo crescente alla qualità dei sistemi universitari, a cui spettano responsabilità sempre maggiori nei confronti dei cittadini. La possibilità di accedere a costi ragionevoli all’istruzione terziaria costituisce un meccanismo essenziale di mobilità sociale e riduzione delle disuguaglianze. Le attività di ricerca svolte negli atenei continuano a svolgere la funzione culturale essenziale della libera creazione di nuove conoscenze e possono dare contributi fondamentali alla soluzione dei grandi problemi che condizionano il benessere sociale. Lo spirito critico che le ispira è una risorsa preziosa anche per il funzionamento dei sistemi democratici e la partecipazione attiva dei cittadini alle scelte politiche.

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Tutte queste “missioni” delle università assumono un rilievo ancora maggiore nei casi in cui esse rappresentano, anche quantitativamente, una parte importante dei sistemi urbani in cui sono collocate, ai quali conferiscono i connotati tipici delle città universitarie. Da un lato, gli atenei scoprono e valorizzano il patrimonio culturale locale delle proprie città, dall’altro svolgono la funzione essenziale di collegarlo alle reti internazionali di creazione e diffusione delle conoscenze, contrastando il localismo e le ossessioni identitarie.

Anche la città dell’Aquila può contare sul proprio Ateneo per questo lavoro di selezione ed elaborazione delle proprie risorse locali, in un contesto di grande apertura internazionale. Le responsabilità che ne derivano sono accresciute dalle sfide ancora poste dal processo di ricostruzione materiale e immateriale del sistema urbano, dopo il terremoto del 2009. Le speranze di riuscire a generare in questi luoghi condizioni adeguate al benessere e al progresso della comunità che li abita sono affidate alla sua capacità di identificare e risolvere i problemi legati alla sostenibilità del processo di ricostruzione, nei suoi aspetti ambientali, economici e sociali. L’Università può e deve dare un contributo importante a questo lavoro collettivo, anche sottolineando i suoi collegamenti con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) che la comunità internazionale si è data nell’Agenda 2030.

Ecco perché questo Rapporto rappresenta al tempo stesso un rendiconto di quanto l’Ateneo è riuscito a fare in attuazione delle sue Linee strategiche 2014-19 e un “Rapporto di sostenibilità”, definito come una descrizione del contributo arrecato dall’Ateneo al progresso sociale, nella prospettiva dei SDGs.

Il Rapporto si apre con una sommaria panoramica del contesto in cui l’Ateneo ha operato in questi anni e dei principali indicatori che ne caratterizzano le dimensioni, a partire dal numero degli studenti. Segue un’analisi delle sue attività di ricerca, con particolare riferimento ai modi in cui sono state accumulate e gestite le risorse disponibili. Questo capitolo non è collegato a specifici SDGs, perché si ritiene che le attività di ricerca siano potenzialmente in grado di influire su tutti gli obiettivi. Un tentativo di ricondurre le altre attività dell’Ateneo ai singoli SDGs su cui esse possono avere un impatto maggiore è alla base del modo in cui sono organizzate le parti successive del Rapporto. Si comincia naturalmente con un’ampia analisi delle attività di formazione, viste in funzione del SDG 4 (Istruzione di qualità). Seguono infine diversi paragrafi dedicati ad attività dell’Ateneo normalmente ritenute parte della sua “terza missione”, cioè del contributo specifico che esso arreca alla crescita economica e al progresso sociale, che vengono ricondotte a un ampio insieme di SDGs.