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Gianni Paris: ecco la situazione economica al momento della cessione

Gianni Paris fa il punto sulla situazione economica al momento della cessione a D'Alessandro.

E’ un Gianni Paris contrariato e malinconico quello che ha voluto fare il punto su crediti e debiti lasciati alla gestione D’Alessandro. Ma facciamo un passo indietro.

Gianni Paris, dopo aver seguito attraverso media e stampa l’evoluzione delle dinamiche societarie di via Ferrara, matura la volontà di riprendersi la sua amata Avezzano e presenta, attraverso un suo uomo di fiducia, una proposta di riacquisto della società avezzanese, specificando l’intenzione di ripianare i debiti sportivo e finanziario, tornando a tutti gli effetti a capo del sodalizio. Non arriverà risposta da Luciano D’Alessandro, il quale, nel frattempo, ha visto chiudersi, in maniera quantomeno rivedibile, la trattativa frusinate con Claudio Quattrociocchi. Dopo quarantotto ore di silenzio, lo stesso presidente marsicano è stato avvistato a pranzo con Vincenzo Serraiocco, alimentando le voci di un ingresso in società dell’imprenditore pescarese. Da lì, tutto è accaduto abbastanza velocemente: il dialogo con Serraiocco si è rivelato stimolante e l’accordo non ha tardato ad arrivare. Il “de profundis” postato da Gianni Paris sul suo profilo facebook ha lasciato intuire lo stato d’animo dell’avvocato, imprenditore e romanziere avezzanese che, col suo fare aulico e romantico, ha deposto le armi e preso atto della situazione.

Nel frattempo, però, si sono insinuate voci, a detta dell’ex presidente dell’Avezzano Calcio, poco coerenti con la situazione economica esistente al momento del passaggio di consegne: «Quando ho lasciato, Luciano D’Alessandro ha voluto che lasciassi tutto il 74 per cento che detenevo insieme ai miei genitori, nonostante la nostra intenzione iniziale fosse quella di lasciare a lui solo il 26 per cento. Fu lui stesso a chiedermi, alla presenza di Fabrizio Di Nicola, di cedergli tutto, sostenendo che quella era la volontà dei tifosi. Anche se con grande sofferenza, così facemmo. Io e i miei genitori. Perciò lui entrò da solo, ribadisco, per sua precisa richiesta, con l’onere del pagamento delle mensilità di ottobre e novembre. Stop. Ha cambiato squadra, mandato via i giocatori, e da dicembre è cominciato il Suo progetto. Questa è la verità. È d’obbligo chiarire che l’Iva, pari a 160.000 euro, da ciò che mi risulta non è mai stata successivamente pagata. Questo per quanto riguarda il debito. Ecco invece i crediti. Al momento della cessione il nuovo presidente ha incassato 28.000 euro dallo Spezia per il trasferimento definitivo di Maicol D’Eramo,  77.000 euro di quote relative alla scuola calcio e al settore giovanile e 30-40.000 euro di sponsor-contratti sottoscritti a inizio stagione. Questa è la storia vera. Aggiungo, infine, che non mi fu pagato neppure il valore nominale delle quote pari a 7.400 euro, come cortesemente da lui richiesto. Io acconsentii».