L'aquila suona

L’Aquila suona: il centro storico si veste a festa

Un successo per L'Aquila suona: tanta gente, centro gremito, 40 spettacoli in 25 location.

L’Aquila suona e si riempie di gente: 40 spettacoli dislocati in 25 punti e un’allegra aria di festa ha animato ieri sera il centro storico.

L’Aquila suona è la manifestazione musicale itinerante organizzata ieri all’interno della Perdonanza che ha mostrato un centro storico naturalmente bello e affollato.

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L’Aquila sembrava davvero “L’Aquila”: come è sempre stata nei ricordi di tante generazioni precedenti al 6 aprile 2009.

Non ci sono state le polemiche dei biglietti a prezzo simbolico per il concerto de Il Volo anzi, per la prima volta, dopo 10 anni dal terremoto del 6 aprile, gli aquilani hanno affollato ogni via, ogni piazza, ogni luogo dove era organizzato un concerto, o uno spettacolo.

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C’era anche la danza, con gli allievi del Paq Center L’Aquila che si sono esibiti a Piazza Chiarino con delle pillole del loro ultimo saggio “Twelve”.

E nei locali anche tanti giovani e giovanissimi, quella generazione che non ricorda “L’Aquila com’era”, ma che sicuramente comincia ad apprezzare “L’Aquila che sarà”: con i suoi palazzi riportati al loro splendore, le strade dal nome antico e rievocativo.

Finalmente nell’aria si respira tanta voglia di vivere e di sorridere e anche di raccontare: la ferita c’è, e ancora visibile e non sarà possibile farla cicatrizzare del tutto: ma “L’Aquila suona” e va avanti….

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All’interno dei palazzi restaurati tante le mostre e gli eventi organizzati; tra questi anche una curiosa quanto divertente serenata napoletana; inusuale per la nostra cultura, ma sicuramente d’effetto.

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C’era la voce di Ciro Improta che declamava poesie in napoletano, la chitarra dello storico chitarrista aquilano Vincenzo Guglielmi, e al mandolino due veri veterani: Mario Dionisio e Arnaldo Ettorre. Con loro le “sciantose” che hanno saputo far divertire, calandosi perfettamente nella parte e Palazzo Cappa Cappelli per un paio d’ore è sembrato un cortile della Napoli degli anni’50… Non c’era questa volta Renato Carosone ma un omonimo ormai aquilano d’adozione; Renato Savarese, che ha suonato da ragazzo anche con Pino Daniele, prima di decidere di “emigrare” in Abruzzo.

Tra loro una sciantosa in particolare ha catturato l’attenzione del pubblico con un talento teatrale naturale che ha stupito, soprattutto chi la conosce bene!

E non poteva mancare in questo contesto di festa anche la banda per le vie del centro: con ballerini al seguito, trampolieri e giocolieri.

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Insomma, una gran bella serata e ovviamente si spera che possa essere spesso così e non solo quando “L’Aquila suona”, ma questo sta anche ai cittadini: bisogna trovare il gusto e il piacere di uscire anche quando non c’è niente, scegliere il centro storico anche solo per una passeggiata e un gelato… Solo così si potrà dire davvero di avercela fatta!

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