Made in L’Aquila non convince: disagi e incuria




Made in L’Aquila, secondo giorno e molte polemiche. Scarsa segnaletica, informazione e area poco curata.
La manifestazione, allestita sull’area del megaparcheggio di Collemaggio, comprende circa 50 espositori, ma, giunta al secondo giorno, ha suscitato più di qualche critica.

Disagi nell’area adibita ad ingresso della fiera, dove scarseggiano segnalazioni pedonali all’entrata.
Tra le segnalazioni, infatti, non mancano quelle relative all’assenza di un’informazione che orienti i visitatori della fiera Made in L’Aquila. Per raggiungere gli stand bisogna attraversare il terminal di Collemaggio, costretti a fare lo slalom tra autobus in partenza e in arrivo, o a deviare per la pensilina, cioè il passaggio pedonale dove gruppi di passeggeri attendono le rispettive corse. Mancano, quindi, appositi passaggi riservati a quanti vogliano partecipare alla manifestazione.


Al visitatore che giunge per entrare si palesa, soltanto, «un primo stand anonimo, nella trascuratezza dell’area circostante, tra moquette e attrezzature».

Molti sono gli stand vuoti, mentre alcuni espositori si sono ritrovati addirittura senza corrente, impossibilitati a lavorare, sia ieri sera che questa mattina.


Tutt’intorno, a fare da sfondo all’area espositiva, aiuole incolte e rami degli alberi che ricadono sui gazebo degli espositori. Disagi ai quali si aggiunge la presenza dei Sebac sparsi confusamente in mezzo agli stand presenti.