Politica

Elezioni regionali, Smargiassi: “Il Tar ha confermato la volontà popolare”

Le reazioni alla sentenza del Tar sui ricorsi per le elezioni regionali. Soddisfatto Smargiassi, Legnini non commenta in attesa delle motivazioni.

Il Tar ha respinto tutti i ricorsi relativi all’esito delle elezioni regionali. Smargiassi soddisfatto, Legnini attende motivazioni.

Il Tar ha confermato la volontà popolare. I giudici amministrativi non hanno fatto altro che confermare chi è arrivato secondo in questa Regione, il primo partito di opposizione, è e rimane il M5S, questa la ragione per cui siamo presenti in 7 consiglieri e gli altri in 6″. Così il presidente della Commissione Vigilanza, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Pietro Smargiassi, raggiunto questa mattina a margine della riunione sul trasferimento del call center TUA.

“Abbiamo considerato quasi scandaloso vedere presentati 6/7 ricorsi, da tutte le parti, – ha sottolineato Smargiassi – significa voler ribaltare a tutti i costi la volontà popolare”. Lo stesso presidente della Commissione Vigilanza, però, non risparmia critiche alla legge elettorale: “Spingeremo per cambiarla, io sono contro le coalizioni, che sono un’autentica porcata che consente alla somma di tanti piccoli partitini, che non hanno alcuna rappresentanza, di raggiungere percentuali rilevanti, falsando le preferenze dei cittadini. Occorrerebbe arrivare a una legge che mette sì a confronto le diverse posizioni politiche, ma attraverso uno, due, massimo tre partiti, non accozzaglie che non rappresentano nulla”.

Per quanto riguarda le accuse di “inciucio”, mosse al M5S dopo l’elezione di Smargiassi alla presidenza della Vigilanza, “è l’ennesima dimostrazione che avevano torto, tant’è che il presidente della Commissione Vigilanza spetta al partito di opposizione che ha maggiori consiglieri. L’accusa di inciucio quindi è particolarmente ridicola,  7 a 6 avremmo vinto comunque; avrebbero potuto vincere solo facendo loro un inciucio col centrodestra. Tra l’altro andrebbe chiesto come mai in una situazione simile, 5 anni fa toccò a Febbo la presidenza e non al M5S. Cinque anni fa non c’è stato inciucio? Allora non c’è stato nemmeno questa volta”.

Prudenza sul fronte centrosinistra, con Giovanni Legnini – che per primo aveva sollevato dubbi sull’attribuzione dei seggi, prima dei ricorsi di alcuni candidati rimasti fuori dall’Emiciclo – che si riserva di conoscere prima le motivazioni: “Non sono abituato a commentare le sentenze, figuariamoci quelle che non conosco”.

Ad ogni modo, il Tar ieri ha chiuso la partita, confermando la bontà dell’esito delle attribuzioni dei seggi e dell’individuazione degli eletti. Tecnicamente ci sarebbe ancora il ricorso al Consiglio di Stato, da verificare se i ricorrenti vorranno proseguire la battaglia in quella sede.

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