Finti trust per scappare dai debiti, sequestrati 1,7 milioni

4 dicembre 2018 | 15:03
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Finti trust per scappare dai debiti, sequestrati 1,7 milioni

Creavano finti trust per eludere la legge, la Guardia di Finanza ha sequestrato oltre un milione e mezzo di euro agli imprenditori aquilani che scappavano da Equitalia ricorrendo al trucchetto anglosassone

«I Militari della Compagnia della Guardia di Finanza dell’Aquila stanno eseguendo un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal GIP del locale Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti dei disponenti di alcuni trust insistenti nella provincia e costituiti al solo di scopo di sottrarre i reali titolari dei beni in essi conferiti alle procedure esecutive in essere nei loro confronti»

Lo rende noto il Comando Provinciale dell’Aquila della Guardia di Finanza, che scrive:

«Le lunghe e complesse investigazioni di natura economico-finanziaria hanno permesso di accertare che i responsabili degli illeciti perseguiti, indagati per il reato di cui all’art. 11 del d.lgs 74/2000 (sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte), a fronte di cartelle esattoriali emesse nei loro confronti per valori consistenti, ammontanti, in taluni casi, ad oltre 1 milione di euro, si sono spogliati dei propri beni al fine di sfuggire alle misure di riscossione coattiva avviate dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione (già Equitalia)».

Guardia di Finanza, sequestri per oltre un milione e mezzo di euro

I sequestri operati sulle disponibilità finanziarie e sugli immobili sono pari a circa 1,7 milioni di euro. La costituzione di un trust, istituto tipico mutuato dal diritto anglosassone, e la successiva immissione in esso di immobili e disponibilità finanziarie ha l’effetto di rendere tali beni patrimonialmente indipendenti e di proteggerli da possibili sequestri operati nei confronti degli originari conferenti. Le indagini effettuate dai finanzieri hanno fatto emergere l’utilizzo fraudolento e strumentale del citato istituto giuridico da parte degli indagati che, adottandolo, hanno di fatto schermato i patrimoni di soggetti potenzialmente aggredibili da misure cautelari reali.