
Cronaca di una giornata a Roio, “terra di nessuno” per Fulgenzio Ciccozzi. Traffico impazzito e servizi carenti
di Fulgenzio Ciccozzi
Mi trovo nella frazione di Poggio di Roio e cerco la delegazione comunale. Il container dove prima era ubicata, posto alla piazza del Santuario, pare sia stato dismesso e fuori, oltre agli orari, non c’è nessun’altra indicazione.

Non vi è riportato nemmeno il luogo in cui il piccolo ufficio mobile è stato delocalizzato.
Grazie alle varie indicazioni fornitemi da alcuni residenti, individuo il punto in cui è stato trasferito: nei MAP, accanto al Progetto CASE della vallata.

La piccola struttura non è altro che un anonimo appartamentino delle case provvisorie dove all’esterno non vi è alcuna scritta che possa far capire che proprio lì il comune ha posto il suo avamposto. Niente di niente.
Mi accerto chiedendo conferma al simpatico Luciano. “Lucianittu” è un pensionato. Vive solo. La lentissima ricostruzione lo ha “accantonato” in quel piccolo aggregato umano. In quel momento sta trascorrendo un po’ di tempo in compagnia della sua amata fisarmonica. Il compaesano mi conferma che sì, la delegazione è stata spostata al MAP n.2., è aperta solo il mercoledì, e mi dice che ormai lo sanno tutti! È un passaparola, dunque!Non immaginavo che saremmo tornati ai segnali di fumo per comunicare.
Ma tanto è! Scendo, per tornare a L’Aquila, e al passaggio livello, giù alla Rivera, mi imbatto in una fila gigantesca di auto. Manca un quarto alla mezza e dal fiume di macchine che occupano le strade mi accorgo che il tempo di attesa si è già oltremodo dilungato. Non è la prima volta che accade!


La coda si dirama per centinaia di metri sulla SS 615, che conduce a Roio, sulla Mausonia (fino all’imbocco della galleria di Monteluco), in via Tancredi da Pentima e, attraverso la piccola bretella, giunge alla stazione. Roba da matti! Tanti automobilisti, stanchi della lunga sosta forzata, preferiscono “alzare i tacchi” e trovare altre vie di uscita.