L'aquila rinasce

L’Aquila, Banca Intesa torna in centro

Settanta impiegati tornano a lavorare in centro negli uffici di Banca Intesa, rivive il palazzo di Vittorio Emanuele II dell’ex Cit.

Nella settimana in cui verranno inaugurati Palazzo Picalfieri, lunedì 24 settembre, e Palazzo dei Combattenti, martedì 25, riprende vita un altro pezzo del centro storico aquilano: settanta impiegati di Banca Intesa torneranno a lavorare in centro.

Quante file per gli abbonamenti scolastici davanti alle vetrine degli uffici della Cit!

Rinasce il palazzo del Banco di Napoli, che campeggiava a fianco del Rex e che si affacciava sui Portici della Cit, appunto.

 

Banca intesa

Ne da notizia alla città Mauro Basile, responsabile dell’omonima azienda che gestisce i condomini a L’Aquila, «ripopoliamo in centro» è il suo incoraggiamento. «Fatica immane ma grandissima soddisfazione per aver contribuito con tutto il mio staff».

 

Un salto in dietro nella storia  al 1940/1942

 

banco di napoli

Il palazzo del Banco di Napoli fu ristrutturato dall’Impresa Barattelli tra il 1940 e il 42, che si era già guadagnata un’eccellente reputazione nella realizzazione di edifici per gli istituti bancari, con la costruzione delle sedi Carispaq e Bankitalia. L’opera fu appaltata all’Impresa Barattelli per una spesa di 32 milioni 500 mila lire. 

La struttura di cinque piani fuori terra venne edificata su un’area di proprietà della Cassa Nazionale Infortuni che, allineandosi con il Palazzo dell’Ina, riuniva i due isolati compresi tra il corso e via San Crisante e tra via Simonetto e via Salvatore Tommasi.

Il Consiglio d’amministrazione della Banca deliberò il 15 marzo 1938 l’acquisto del fabbricato di proprietà dell’Istituto nazionale fascista per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, sulla cui area avrebbe dovuto sorgere il nuovo edificio, per una spesa di 900 mila lire. Il progetto redatto dall’ingegnere Emilio Tomassi ottenne il parere favorevole da parte della Commissione edilizia comunale nella seduta del 19 aprile 1940, con la prescrizione che la nuova sede del Banco di Napoli fosse posta “sul prolungamento del fabbricato dell’Istituto nazionale delle assicurazioni, e cioè parallela all’asse dei portici esistenti”.