Politica

Regionali, coalizioni divise

Conclusa la "telenovela" del lungo addio di Luciano D'Alfonso alla Regione, si avvicina l'orizzonte delle prossime elezioni regionali.

di Natalfrancesco Litterio

Regionali, centrodestra alle prese con le tensioni tra Lega e Forza Italia, nel centrosinistra divisioni sulla legge elettorale. Resta il giallo delle “regionarie” del M5S.

Conclusa la “telenovela” del lungo addio di Luciano D’Alfonso alla Regione, si avvicina l’orizzonte delle prossime elezioni regionali. Il governatore-senatore ha assicurato che si voterà a novembre e dicembre, ma non è escluso il voto a primavera. Nel frattempo, partiti e coalizioni sono alle prese con vecchie e nuove tensioni.

Regionali, tensioni Lega-Forza Italia.

Sembra di difficile composizione la frattura tra Lega e Forza Italia: dopo il braccio di ferro sul candidato governatore, la spaccatura si è fatta più profonda con le nomine al cda Agir, con Lega (e Civiche per l’Abruzzo) che hanno denunciato una sorta di “inciucio” tra forzisti e Pd, che ha scatenato furenti polemiche. Per ricucire la frattura, servirà un percorso di condivisione almeno sul candidato alla presidenza del Consiglio regionale. Nel frattempo, il coordinatore regionale della Lega, Giuseppe Bellachioma, avverte: «Se dovesse consumarsi, dopo il caso Agir, un ulteriore inciucio sulla legge elettorale regionale tra Pd e FI, sarebbe l’ennesimo segnale di una scelta di campo di Pagano e company, tendente ad allontanare la prospettiva dell’alleanza classica del centrodestra in Abruzzo, che pure Forza Italia ‘a chiacchiere’ auspica. I costi falsamente invariati dell’operazione ‘surroga’ ricadrebbero sui cittadini abruzzesi e l’innalzamento delle soglie escluderebbe invece presenze storiche in Consiglio creando un obbligo all’alleanza, favorevole al Partito Democratico. La Lega Salvini Abruzzo – conclude l’onorevole Bellachioma – chiede a Forza Italia un’azione ferma di opposizione contro questo ennesimo colpo di mano, tentato a ridosso delle elezioni, che tende a cambiare le regole del gioco democratico a vantaggio di chi si sente in liquidazione». Da verificare anche il ruolo di Civiche per l’Abruzzo, più in sintonia con le posizioni leghiste che con quelle di Forza Italia, sembrerebbe anche nella scelta del candidato.

Il nodo della legge elettorale.

Quello della legge elettorale, che arriverà presto in Consiglio regionale, rappresenta un nodo cruciale anche per il centrosinistra. Non tutti, infatti, sono allineati al Partito Democratico: «Le proposte articolate con gli emendamenti alla legge elettorale regionale che andranno in commissione, – scrivono infatti i coordinatori regionali di Art.1 – Mdp, Tommaso Di Febo e Fabio Ranieri – non rappresentano il modo migliore per chiudere questa legislatura. Le regole democratiche si scrivono insieme e in tempi non sospetti! Le modifiche alla legge elettorale andavano programmate per tempo e con un confronto prima dentro la maggioranza e poi con tutte le altre forze politiche alfine di garantire sia la governabilità che la rappresentanza. Ancora una volta il Pd si è mosso invece in totale solitudine, senza alcun rispetto per le altre forze politiche. Appare evidente che quanto è successo a livello nazionale con le forzature del rosatellum non abbia insegnato nulla al Pd abruzzese. Pensare oggi solo a piccoli ma fondamentali  ritocchi, tra cui soprattutto l’aumento delle soglie di sbarramento, sia dentro che fuori dalle coalizioni, così come pure l’introduzione del consigliere supplente, non ci trova d’accordo e rappresenta il modo peggiore per pensare di ricostruire un nuovo ed ampio campo progressista e civico in grado di contrastare la destra ed i 5 Stelle alle prossime elezioni. Le coalizioni si costruiscono con la Politica e con un nuovo e credibile progetto da presentare ai cittadini abruzzesi, non certo con forzature sulla legge elettorale che in questa fase rischiano di avere esattamente l’effetto contrario rispetto a quello che evidentemente auspicano i promotori dell’iniziativa. Chiediamo al Pd un atto di responsabilità e saggezza per evitare che la ricostruzione di un nuovo progetto di centrosinistra per l’Abruzzo rischi di naufragare ancor prima di cominciare a parlarne».

Il “giallo” delle regionarie.

A turbare il percorso del Movimento 5 Stelle, invece, ci hanno pensato le regionarie. Durante la giornata di voto, infatti, l’improvvisa sospensione delle votazioni, rimandate a data da destinarsi. Nessuna spiegazione ufficiale a riguardo, solo ipotesi, tra cui l’inaspettata esclusione dalle liste del consigliere regionale uscente, Pietro Smargiassi, che avrebbe fatto scattare malumori nella “roccaforte vastese”. Molto si capirà dalla ripresa delle attività di voto, al momento sospesa.