I gioielli del territorio

Grotte di Stiffe, le novità con gli speleologi

Ecco le novità con il Gruppo Speleologico Aquilano: più sicurezza, più guide, attività di ricerca scientifica

Saranno gli speleologi, con una gestione lampo, a traghettare Stiffe nelle mani dell’amministrazione comunale di San Demetrio. Con la presentazione di Visit San Demetrio si scrive un nuovo capitolo sul rilancio turistico.

Le “contese” grotte di Stiffe appartengono al comune vestino che vuole gestirle direttamente, la struttura circostante, invece, fa capo alla Progetto Stiffe che deve uscire di scena perché prossima la scadenza della convenzione ventennale.

IlCapoluogo ve lo aveva anticipato lo scorso gennaio. Tra malumori, richieste di proroghe e di collaborazioni la decisione è arrivata: il sindaco Cappelli aveva parlato chiaro dall’inizio con un deciso “si volta pagina”.

E allora ecco che il cambiamento comincia così: gli speleologi, non nuovi alle grotte per ciò che concerne sia la loro esplorazione ma anche la loro gestione negli anni novanta, si piazzano sulla scena grazie a un bando che garantirà loro la gestione e l’organizzazione della stagione estiva, periodo più prolifico dell’anno.

Il prossimo giovedì verrà presentato ufficialmente Visit San Demetrio, ovvero il rilancio turistico del comune che parte anche dalle grotte.

Ecco le novità con il Gruppo Speleologico Aquilano: più sicurezza, più guide, attività di ricerca scientifica

“L’Assemblea dei soci del Gruppo Speleologico Aquilano ha deliberato di supportare la gestione provvisoria del comune di San Demetrio per operare la riqualificazione della visita turistica puntando sulla qualità didattico-scientifica e sul potenziamento degli aspetti connessi alla sicurezza della visita. Infatti oltre a prevedere una specifica formazione del personale in programma ci sono altre importanti novità nelle modalità con cui sarà effettuata la visita tra cui quella di dotare tutti i visitatori di casco di sicurezza e l’aumento del numero di guide in servizio rispetto ai visitatori in ingresso. Inoltre particolare cura sarà dedicata alla salvaguardia dell’ambiente attraverso una serie di interventi mirati alla rimozione delle patine vegetali che negli ultimi anni si sono sviluppate in modo preoccupante, minacciando la conservazioni delle concrezioni millenarie presenti all’interno delle grotte. Sempre in riferimento alle azioni per il controllo ambientale saranno riposizionate le attrezzature per il monitoraggio delle acque e dell’atmosfera interna in modo da ricostituire la stazione scientifica delle Grotte di Stiffe così come era stata realizzata negli anni novanta e assicurare anche il rilancio delle attività di ricerca scientifica. Per questi aspetti è importante ricordare che le grotte di Stiffe, caratterizzate da un’ampia varietà di ambienti sotterranei, fossili e freatici, e per gli studi già effettuati in passato costituiscono un prezioso laboratorio sotterraneo e un importante riferimento internazionale. L’associazione prevede anche il rilancio delle esplorazioni interne della grotta in quanto, dopo le esplorazioni del 1995, non sono seguite altre iniziative a causa delle difficoltà estreme incontrate nella progressione speleologica. Le esplorazione degli anni novanta furono condotte da una squadra mista di speleosub aquilani e francesi e portarono la grotta da 700 metri a circa 3 chilometri di lunghezza, facendola diventare la grotta più lunga d’Abruzzo, record attualmente non superato da altre cavità. Attualmente sono in corso contatti con altri gruppi speleologici, nazionali e internazionali, per organizzare una campagna esplorativa in grado di superare il limite raggiunto nel 1995. Ulteriori iniziative a carattere culturale sono in fase di programmazione tra cui la ristrutturazione dei locali di proprietà dell’associazione siti nella frazione di Stiffe e destinati ad una mostra museale sulla speleologia e sulle grotte archeologiche del circondario attualmente non visitabile per inagibilità a seguito del sisma del 2009. In definitiva il Gruppo Speleologico Aquilano pone al primo posto la grotta come ambiente naturale da far conoscere come tale senza mistificazioni, adottando tutte quelle misure necessarie alla sua conservazione e alla ricerca scientifica. Lo sviluppo turistico del territorio circostante non potrà raggiungere livelli produttivi accettabili se le singole iniziative non vengono gestite con adeguata professionalità e qualità ed è proprio con questo spirito e nei limiti delle specifiche competenze che l’associazione intende partecipare alla gestione delle grotte applicando criteri operativi idonei alla gestione di questa importante risorsa naturale del territorio”.

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