L'apertura della citta'

La Via dei Musei parte da Borgo Rivera

A quanti di noi non sarà mai capitato che qualcuno, visitatore occasionale o turista, non ci chiedesse di voler andare dal centro alle “99 cannelle” e/o al MuNDA o viceversa? E quante volte abbiamo trovato difficoltà nel dover dire che quei luoghi rimangono “fuori mano” l’uno rispetto all’altro, a meno che non si ricorra alla solita macchina?

Riallacciando Borgo Rivera al resto della città potrebbe nascere una vera e propria ‘Via dei Musei’.

Il Capoluogo, con la rubrica curata da Mauro Rosati, vicepresidente dell’ Archeoclub L’Aquila, vi offre un viaggio sulla possibile via dei musei della città, un percorso immaginario, ma realizzabile. “Il passato e il presente non sono mai due dimensioni separate, ma il presente è frutto del passato in divenire; e dall’analisi del passato possono nascere, nel presente, le soluzioni per il futuro” .
Quando negli anni intorno al 1875 viene costruita la stazione ferroviaria di L’ Aquila, appena fuori le mura, si pone contemporaneamente la necessità di un suo collegamento con il centro della città ma anche quello di un attraversamento più esterno rispetto a quello storico di via Romana. Allo stesso tempo era necessaria una strada che collegasse la via per Rieti, quindi per l’Umbria, con quella per l’Abruzzo meridionale e per Napoli. Ecco perché negli stessi anni iniziano gli studi che producono diversi progetti per la realizzazione di questa sorta di ‘tangenziale sud’ della città; molte le proposte nel tempo, dal 1874 fino all’elaborato esecutivo del 1890 che coincide con il tracciato che oggi conosciamo, via XX settembre, un’importante arteria stradale ancora oggi fondamentale per chi vuole costeggiare la città nelle immediate vicinanze del centro storico.

A differenza del più tardo Viale, viale Duca degli Abruzzi e viale Giovanni XXIII, che tagliò in due parti il Quarto di San Pietro creando una ‘via Roma alta‘ e una ‘via Roma bassa‘, via XX settembre nacque invece esterna alla maggior parte del centro abitato dell’epoca, tra orti e vigneti, facendo da raccordo alla viabilità storica della città; le strade più antiche confluirono, e confluiscono, in essa come tanti ruscelli affluenti del fiume principale.

Un problema però si venne effettivamente a creare, e persiste ancora oggi: via XX settembre per mantenere costante il suo tracciato lungo il pendio che scende verso il fiume, tagliò fuori Borgo Rivera dal resto dalla città, relegandolo in una posizione marginale rispetto anche alla vicina zona di ‘Fontesecca’. Di questo ‘scollamento’ ci rendiamo conto tutt’oggi quando dalla graziosa zona di Borgo Rivera proviamo a salire verso il centro città e viceversa: pensiamo a quanto sia pericoloso, sia a piedi, sia in auto, attraversare via XX settembre per scendere o salire da Borgo Rivera, una vera impresa!

[Un’idea per Borgo Rivera, apertura alla città]

san vito - borgo rivera

Questo problema se l’erano già posto anche alla fine dell’Ottocento quando in uno dei tanti progetti veniva avanzata addirittura una proposta di viadotto che scavalcasse la strada in discesa verso Borgo Rivera; una proposta però che probabilmente avrebbe impattato pesantemente sull’antico convento di Santa Chiara e, in generale, sul paesaggio della città da quel versante.

Arrivando ai giorni nostri, in cui spesso si dibatte sulle possibili migliorie alla qualità della viabilità e, in particolare a una migliore fruibilità del centro cittadino, il più possibile libero dai mezzi a motore, si percepisce una rinnovata esigenza: la nostra città non ha bisogno tanto di grandi stravolgimenti, ma più semplicemente di migliorie piccole e mirate nella viabilità di accesso, oltre al rispetto della maglia storica urbana consolidata da secoli.

Nel caso specifico di Borgo Rivera, parliamo oggi di una zona che con una serie di interventi, alcuni realizzati, altri in fase pre-progettuale, si avvia a riconquistare una maggiore dignità nel quadro del centro città: la ricostruzione in corso, il padiglione del MuNDA (Museo Nazionale d’Abruzzo), il Parco delle Acque (in parte già realizzato), la restaurata chiesa di San Vito e il recuperato convento di Santa Chiaraper il quale si attende il restauro della chiesa.

E qui nasce una domanda: a quanti di noi, compresi voi lettori, non sarà mai capitato che qualcuno, visitatore occasionale o turista, non ci / vi chiedesse di voler andare dal centro alle ’99 cannelle’ e/o al MuNDA o viceversa? E quante volte abbiamo/avete, trovato difficoltà nel dover dire che quei luoghi rimangono “fuori mano” l’uno rispetto all’altro, a meno che non si ricorra alla solita macchina?

borgo rivera, stazione

Al di là delle distanze, questa impressione del ‘fuori mano’ ci viene proprio dal taglio netto di via XX settembre che ha interrotto quella via continua che percorrevano, tra gli altri, gli “ortolani” da / e per la Piazza del Mercato, come ci ricorda la toponomastica di oggi.

Perché allora non studiare una soluzione che possa ricucire urbanisticamente Borgo Rivera con ‘Fontesecca’, e quindi con il centro della città? Perché non pensare a una soluzione che permetta di superare in sicurezza e tranquillità via XX settembre?

Riallacciando Borgo Rivera al resto della città potrebbe nascere una vera e propria ‘Via dei Musei’.

Proviamo a immaginarla.

Partiamo dal MuNDA e dalle ’99 cannelle’, con passo cadenzato risaliamo via Borgo Rivera, superiamo in sicurezza via XX settembre e ci ritroviamo su via Fontesecco, quindi via Angioina ed entriamo nel futuro, si spera, Museo delle Ceramiche di San Domenico; riprendiamo il cammino riscendendo sempre lungo via Angioina, e salendo poi per via Sallustio (il ‘Vicolaccio’) arriviamo alla ‘Casa-Museo Signorini-Corsi’, altro piccolo gioiello della nostra città da rilanciare. A questo punto abbiamo raggiunto Corso Vittorio Emanuele II che continuiamo a percorrere verso la Fontana Luminosa; nel tragitto passiamo davanti al (potenziale?) Museo civico di Santa Maria dei Raccomandati; proseguiamo ancora e, poco prima di Piazza Regina Margherita, svoltiamo a sinistra salendo per  via Leosini ed ecco che ci ritroviamo in piazza Santa Maria Paganica, praticamente davanti alla nascente sede aquilana del MAXXI (Museo d’arte contemporanea) a Palazzo Ardinghelli.

Ripartiamo da Palazzo Ardinghelli e avviamoci a completare questa possibile ‘Via dei Musei’: percorriamo via Paganica, quindi via Garibaldi, via Castello e, attraversando il Parco del Castello arriviamo al Forte spagnolo, ‘il Castello’, il Museo per eccellenza della nostra città, con il suo ‘Mammuth’ e tutto quello che vi tornerà ad essere esposto.
Le strade già ci sono, i Musei in parte ci sono anch’essi, e in parte attendono di essere restaurati e/o aperti o riaperti; si tratta di Musei diversi che si integrano fra loro, Musei di proprietà e gestioni diverse ma che possono essere organizzati in rete mediante convenzioni.
Non è una cosa così difficile, ma il primo passo, fondamentale, è ricucire quello ‘strappo’ che ormai risale a più di un secolo fa.
Via XX settembre era e rimane una strada importantissima per la viabilità aquilana; allo stesso tempo però, pensiamo a una soluzione che ci permetta di ricollegare fisicamente Borgo Rivera al resto della città.
Ai tecnici e agli amministratori le valutazioni e le proposte del caso.
P.s.: Una nota per i lettori: non vi spaventate! Ovviamente la ‘Via dei Musei’ può essere percorsa anche in discesa, dal Castello al MuNDA!

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