Tornimparte

Torna il magico rito de Ju Calenne

Si ripete anche quest'anno, nella notte tra il 30 Aprile e l'alba del 1 Maggio, a Tornimparte il magico rito de JU CALENNE.

Si ripete anche quest’anno, nella notte tra il 30 Aprile e l’alba del 1 Maggio, a Tornimparte il magico rito de JU CALENNE.

Da tempo immemorabile l’albero del maggio rivive in vari pesi di Tornimparte (Villagrande, Colle S.Vito, Barano, S.Nicola, Piè la Costa, Rocca S. Stefano, Piè la Villa) con grande entusiasmo e notevole partecipazione. Cos’è questo rito e quali sono i suoi significati di fondo?

Il rito è semplicissimo, almeno alle apparenze.

Nella notte tra l’ultimo giorno di aprile e il 1 maggio, una folta schiera di persone (tra di esse moltissimi giovani) individua un albero, in genere di pioppo, lo abbatte, lo sfronda dei rami e lo porta a spalla davanti al sagrato della chiesa dove viene innalzato al suono delle campane.

L’albero vi rimane piantato per tutto il mese di maggio: viene , quindi, rimosso, segato in tronchi, venduto all’asta e il ricavato devoluto per la festa del patrono. Se questi, per sommi capi, sono gli aspetti più appariscenti di questo rito, è evidente che esso ne sottende altri di più corposo significato.

Anzitutto va osservato che il rito sospende, per così dire, le regole e le norme che presiedono la vita comunitaria e fa entrare la comunità stessa, almeno per una notte, in una dimensione diversa.

Due almeno sono le norme sospese durante tutto il rituale: il diritto di proprietà ( nessuno, nell’ambito di certe condizioni, può reclamare l’albero abbattuto ); la gratuità delle prestazioni e la condivisione della festa è  a totale carico degli organizzatori ( tutto viene fatto liberamente e ogni cosa e condivisa con gli altri ).

Già questi indicati sono motivi rilevanti per dare il rito un significato antropologico assai forte. Ma essi non sono che la punta di un iceberg di un complesso mitico e storico giunto straordinariamente fino a noi.

Infatti l’albero del maggio che nel nostro dialetto chiamano “ju calenne” è una delle tradizioni più antiche tuttora in funzione. Perchè questa permanenza e questa diffusione?

La risposta è semplice. L’albero, fin dagli albori dell’umanità, rappresenta la vita, la sequenza della vita che cresce e da frutti.

Fare festa ad un albero, significa far festa alla vita, in questo senso l’albero diviene simbolo di fecondità, di fertilità, di abbondanza.

Dobbiamo  ringraziare l’animatore di questa tradizione, come di altre tradizioni  ( Le Carbonaie) che appartengono alla nostra cultura montanara e che sono la nostra identità (Gianforte Vincenzo) che da oltre 50 anno è sempre attendo nel mantenere vive queste importanti manifestazioni

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