Verso le elezioni

Regione al giro di boa, tavoli di lavoro e rimpasto

Confronto in maggioranza per allungare i tempi delle elezioni. Il Pd tenta di recuperare Di Matteo e ricucire i rapporti con Art.1-Mdp.

Regione, i prossimi appuntamenti politici e gli scenari del futuro assetto che porterà alle prossime elezioni.

Dopo l’allargamento della Giunta a Giorgio D’Ignazio e il primo Consiglio post voto politico, portato a casa per un solo voto, la maggioranza si appresta a trattare i nodi politici per affrontare al meglio il resto di legislatura. Previsto un rimpasto e una serie di tavoli tematici di confronto.

Regione, il rimpasto difficile.

Con il presidente Luciano D’Alfonso “a mezzo servizio” per gli impegni in Senato, sarà il vicepresidente Giovanni Lolli a cercare la quadra per ricompattare la maggioranza e conservare il governo regionale più a lungo possibile e magari permettere a Giovanni Legnini, fino a fine ottobre occupato con il Csm di partecipare alla prossima competizione elettorale in qualità di candidato presidente. L’ingresso di D’Ignazio in Giunta non può dare la tranquillità necessaria e la maggioranza farà di tutto per recuperare almeno Donato Di Matteo, uscito prima dal Partito Democratico e poi dalla Giunta; tra i punti di contrasto con l’ex assessore, la questione sanità, con Di Matteo che “spara” sull’assessore Silvio Paolucci, probabilmente consapevole del fatto che lo stesso è intoccabile. E sempre Paolucci è finito nel fuoco incrociato dell’assessore Marinella Sclocco, confluita in Art. 1 – Mdp. La posizione dell’unico assessore donna è altrettanto intoccabile, considerato il fatto che una sua defezione aprirebbe un grave problema nell’ambito delle quote rosa in seno alla giunta. A Lolli, quindi, il compito di mediare tra Paolucci e i due scontenti. Operazione difficile ma non impossibile, a differenza del recupero dei due esponenti di Abruzzo Civico, l’assessore dimissionario Andrea Gerosolimo e il consigliere Mario Olivieri. A sostituire Gerosolimo potrebbe arrivare Mario Mazzocca.

Confronto tra Pd e Art. 1 – Mdp, al lavoro sul dopo D’Alfonso.

Nonostante i malumori dell’assessore Sclocco, il confronto tra il Partito Democratico e Articolo 1 – Mdp procede e si dovrebbe realizzare attraverso tavoli di lavoro che coinvolgano tutta la maggioranza su diversi temi, dalla sanità al lavoro, al sociale, fino al nodo della legge elettorale, che dovrà essere aggiornata in base alla legge in vigore che prevede la doppia preferenza di genere. Un nodo importante che potrebbe mettere a rischio ricorso l’esito delle prossime elezioni.

A livello politico, invece, il nodo da sciogliere è quello relativo al superamento della linea D’Alfonso. Sia Art. 1 – Mdp che gli altri alleati del Pd chiedono un segno di discontinuità rispetto alla politica di D’Alfonso, considerata anche la battuta d’arresto delle prossime politiche. Da qui l’attacco a Paolucci, considerato a tutti gli effetti l’anima di quel Pd che rappresenta proprio il presidente – senatore. Nel frattempo, l’attività dell’Emiciclo cerca di andare avanti: in settimana prevista la riunione di varie commissioni, ma prima della riunione del prossimo Consiglio si dovrà trovare una soluzione, o almeno parte di essa.

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