Corsi e ricorsi storici

Jamm Mò: 3 febbraio 1957 i moti a Sulmona

3 febbraio 1957: 61 anni fa i moti di Sulmona.

Il 2 e il 3 febbraio 1957 furono due date molto importanti per la città di Sulmona perché coincisero con una massiccia insurrezione popolare passata alla storia con l’espressione dialettale “Jamm Mò”, che significa “andiamo ora”.

L’imperativo dialettale, che ricorda vagamente il grido barbarico di Walt Whitman sui tetti del mondo, “Yawp”, nacque come incitazione alla sollevazione civile dopo la soppressione di uno dei presidi più rilevanti della città.

Oggi si cerca di mantenere il presidio del tribunale di Sulmona, che potrebbe essere colpito da una riorganizzazione dell’assetto giudiziario che intenderebbe sopprimere i quattro tribunali non provinciali di Sulmona, Avezzano, Vasto e Lanciano.

Ieri (61 anni fa) si sollevava l’intera cittadinanza per difendere il Distretto Militare da una soppressione che suonava come l’ennesimo scippo, l’ennesima spoliazione ai danni di una terra fiera, ricca di storia e tradizione.

La sollevazione fu massiccia e unanime, innescata dalla presenza del prefetto dell’Aquila Ugo Morosi, giunto a ripristinare l’autorità istituzionale: il consiglio comunale infatti era dimissionario, in seguito al trasferimento nottetempo del Distretto nel capoluogo di provincia.

jamm mò

Il prefetto, invitato a lasciare la città, decise di recarsi comunque al palazzo comunale.

 

Ed è proprio sotto il Comune, davanti al portone d’entrata di Palazzo San Francesco che confluiscono i manifestanti per protestare e rivendicare fieramente la propria identità comunitaria e i propri baluardi.

Nonostante i tentativi del sindaco di Sulmona, il dimissionario Marchese Panfilo Mazzara, di riportare la calma, la situazione si fece sempre più tesa.

Giunsero i reparti della celere con i mezzi blindati e l’Esercito in assetto di guerra.

jamm mò

Con un congruo bilancio di feriti e contusi, la comunità sulmonese tutta, senza distinzioni sociali, si oppose all’ennesima mortificazione.

Sulmona in seguito assurgerà alle cronache nazionali e internazionali per la sua insurrezione contro lo Stato e le Istituzioni per la questione della soppressione del Distretto Militare.

jamm mò

Vi sarà anche un processo penale che vedrà sul banco degli imputati molti di coloro che parteciperanno all’insurrezione cittadina.

Il giornale Il Tempo del 25 agosto del 1957 titolerà in prima pagina: “Il Distretto di Sulmona non verrebbe più abolito” e riporterà che “il Ministro non ha avuto la benchè minima intenzione di offendere una tale e nobilissima città, che il provvedimento ‘offensivo’ formerà oggetto di approfondito e scrupoloso riesame e lascia intendere che per il momento, forse, soprassiederà“.