Ricostruzione

Una cupola per la Cattedrale

Una cupola per la cattedrale aquilana: Archeoclub L’Aquila rilancia la sua proposta e lancia la sfida alle istituzioni: troviamo fondi per realizzarla.

“Riteniamo – scrivono – che il cambiamento possa rappresentare un arricchimento, sia per il monumento sia per il panorama della città; un arricchimento che nulla toglierebbe a quanto esistente ma anzi lo potenzierebbe lasciando un segno tangibile e originale dei nostri tempi ma in continuità con il passato. Si tratterebbe, inoltre, non di un’invenzione, non di un ‘falso storico’, ma di un’idea storicamente basata su una concreta proposta risalente già al XIX secolo”.

Archeoclub, per quanto riguarda l’utilizzo dei materiali, riporta a mo’ di esempio la Chiesa di Santiago a Lorca, città spagnola colpita dal terremoto l’11 maggio 2011: “Su internet si trova un resoconto dell’esperienza della ricostruzione della cupola della chiesa completamente crollata con il sisma e ricostruita con materiali leggeri e in forme fedeli all’originale. Perché non pensare a qualcosa di simile per il nostro Duomo?”.

La proposta di Archeoclub L’Aquila

“Come Archeoclub L’Aquila, venerdì 29 settembre, in occasione della Notte Europea dei Ricercatori,  abbiamo seguito l’intervento di mons. Antonini sulla proposta di un progetto per una cupola sulla Cattedrale aquilana, già prevista in un disegno/progetto nel 1887 e di cui avevamo anche avuto modo di leggere ed ascoltare a mezzo stampa nelle settimane precedenti.

Alcune settimane fa il Segretario Regionale ai Beni Culturali per l’Abruzzo, arch. Stefano Gizzi, ha comunicato sui media che non è stato possibile recuperare per intero la tela raffigurante la finta cupola illusionistica dipinta da Venanzio Mascitelli, per cui senza più l’effetto pieno della tela del Mascitelli, tutta la zona del transetto, nella ricostruzione, risulterebbe comunque diversa.

Un eventuale progetto per una vera cupola, o per altra soluzione che ne simulasse l’effetto, sarebbe quindi auspicabile nella ricostruzione di quella parte del Duomo.

Se si considerano i  molti materiali  di cui abbiamo disponibilità al giorno d’oggi in ambito edilizio (legno, policarbonato, acciaio, ecc.), vedremmo di buon occhio anche la possibilità di realizzare una vera cupola, o altre soluzioni, da vagliare, per un progetto non necessariamente identico a quello del sopracitato disegno ottocentesco.

In fase progettuale, quindi, i tecnici e le istituzioni competenti,  potrebbero valutare soluzioni di dimensioni e stili differenti.

Una tale  proposta meriterebbe, a nostro avviso, di essere studiata e adattata al caso, anche sulla base di altri esempi che abbiamo in Europa e adeguandola alle caratteristiche architettoniche e ambientali della nostra città.

Quanto ai materiali oggi utilizzati, citiamo, soltanto a titolo di esempio, il caso della Chiesa di Santiago a Lorca, città spagnola colpita dal terremoto l’11 maggio 2011: su internet si trova un resoconto dell’esperienza della ricostruzione della cupola della chiesa completamente crollata con il sisma ( http://www.arquitectoslavila.com/obras-y-proyectos/especial-lorca-intervenciones-tras-el-terremoto-de-2011/iglesia-de-santiago-de-lorca/ ) e ricostruita con materiali leggeri e in forme fedeli all’originale. Perché non pensare a qualcosa di simile per il nostro Duomo? Come detto, intendiamo per i materiali ovviamente.

Certo, a Lorca la cupola già c’era ed era crollata, nel Duomo aquilano andrebbe invece costruita ex novo. Bisogna però anche tener conto che la facciata del nostro Duomo, che già esiste, è nata con l’idea della cupola che poi per motivi finanziari non è stata realizzata.

La sfida di oggi sarebbe in parte la stessa: trovare fondi oltre che, soprattutto, giungere celermente a un progetto condiviso.

Come associazione ci siamo sempre espressi e continuiamo ad esprimerci affinché nella ricostruzione del tessuto storico connettivo e dei monumenti simbolo non si stravolgano le forme e, soprattutto, non si effettuino mutilazioni dei monumenti.

Nel caso della Cattedrale riteniamo che il cambiamento possa rappresentare un arricchimento, sia per il monumento sia per il panorama della città; un arricchimento che nulla toglierebbe a quanto esistente ma anzi lo potenzierebbe lasciando un segno tangibile e originale dei nostri tempi ma in continuità con il passato. Si tratterebbe, inoltre, non di un’invenzione, non di un ‘falso storico’, ma di un’idea storicamente basata su una concreta proposta risalente già al XIX secolo.

Pensiamo all’impatto visivo da lontano o entrando dal Corso in  piazza Duomo: sarebbe diverso e a nostro avviso in positivo.

Come Archeoclub L’Aquila quindi appoggiamo un’eventuale proposta di progettazione che possa essere migliorativa per la zona del transetto della Cattedrale e che torni a dare l’idea di una cupola o che sia proprio una vera cupola.

Rivolgiamo quindi un  appello agli Uffici e alle strutture ministeriali competenti  affinché – anche sull’autorità della corrente di teorici del restauro architettonico favorevole, a certe condizioni, a completamenti di progetti non terminati – prendano in considerazione la possibilità di promuovere la progettazione  di una soluzione innovativa in questo senso.

La cosiddetta ‘ricostruzione sociale’ ha bisogno anche di simboli materiali e monumentali che ridiano entusiasmo e fiducia ai nostri concittadini”.

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