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Comune L’Aquila: bocciata mozione San Basilio

Consiglio comunale, la mozione sul Masterplan di San Basilio è stata bocciata con 16 voti contrari, 2 astenuti (Ianni e De Blasis) e 11 favorevoli.

 

E’ stata la prima mozione all’ordine del giorno nel consiglio comunale di oggi – già molto scarno di suo – che lascia l’amaro in bocca a Stefano Palumbo, capogruppo del Partito Democratico, ma anche a tutta la vecchia giunta. Si tratta di un progetto che parte da lontano tra quelli strategici del del centro storico. Ma oggi il Sì non c’è stato.

La mozione sarebbe dovuta approdare in consiglio lo scorso 26 settembre, ma slittò a causa del dibattito infuocato su asilo occupato e piano sociale.

La bocciatura viene così spiegata dai capigruppo di maggioranza:

È stata respinta con il voto contrario della maggioranza perché appaiono superate le problematiche poste alla base del documento. Sin dai primi giorni dopo l’insediamento del sindaco Pierluigi Biondi, infatti, si sono svolti incontri e trattative che hanno coinvolto Comune, Asl, Arta e Università per formalizzare una proposta di riqualificazione dell’area di San Basilio. Ci preme ricordare, inoltre, che i tempi per il raggiungimento di un accordo non dipendono dal Comune, che sta svolgendo un ruolo di mediatore tra le parti, ma dai proprietari delle varie aree che, siamo certi, hanno a cuore che la questione si risolva in tempi brevi, onde poter iniziare il recupero di una zona strategica per la città ed il suo futuro.

Deluso il promotore Stefano Palumbo che, insieme a Stefano Albano, si definisce deluso e perplesso per la bocciatura della proposta

Innanzitutto per la città, perché si rischia di perdere una grande opportunità per riqualificare un’area del centro storico che potrebbe costituirsi come polo culturale strategico per L’Aquila che verrà, nell’ambito di un intervento su un’area più ampia che comprende il parco di viale della croce rossa (con parcheggio di 400 posti e collegamento meccanizzato fino a San Basilio) e il recupero delle mura urbiche. Bocciando questa mozione oggi di fatto la maggioranza rinuncia a dare consistenza amministrativa, atti e azioni, a un percorso che parte da lontano, e che necessita di un supporto di operatività da parte del Comune per potere accedere ai fondi Cipe.  È una parte di città che avrebbe l’opportunità di consolidare un ruolo acquisito negli anni, grazie anche al lavoro delle associazioni culturali giovanili che ad esempio da anni organizzano eventi in quello spazio nell’ambito della Perdonanza, una vocazione oramai acclarata che grazie a questo progetto potrebbe essere messa a frutto in maniera più strategica, con la coesistenza tra l’altro della nuova Casa dello studente, del Polo archivistico, della Facoltà di Lettere. Si rinuncia a questo?

Esiste poi una ragione di preoccupazione che deriva dal significato politico del voto negativo di oggi. Riteniamo, infatti, che oggi si siano manifestati con evidenza quelli che sono l’orientamento e il metodo di questa maggioranza e di questa Giunta comunale; davanti alla concreta possibilità di mettere in atto la tanto invocata collaborazione istituzionale, e di fronte a una proposta dell’opposizione che rappresenta evidentemente una opportunità per la città, si sceglie la strada della chiusura, una chiusura che è tutta politica, e che nasce evidentemente dal timore che il merito della concretizzazione del percorso di riqualificazione finisca a beneficio dell’opposizione.

Delusione anche da parte dell’ex sindaco Massimo Cialente che si chiede: “Dove sarà ricollocata l’Arta?“. La sede dell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente prima del sisma si trovava proprio nel complesso dell’ex ospedale San Salvatore. Due le ipotesi per una nuova sede erano state fatte in passato: una nell’ex clinica di viale Duca degli Abruzzi, l’altra nel futuro complesso culturale-sanitario di Collemaggio.
“Manca un’idea di città. Della città tra 20 o 30 anni. Siamo in stallo” – rimarca Cialente.
Una maggioranza che boccia il suo sindaco e un sindaco in contraddizione con se stesso” – interviene Pietro Di Stefano, ex assessore alla ricostruzione che fin dall’inizio aveva sposato il progetto.

Gli altri provvedimenti

Di fatto, il consiglio comunale procede al rallentatore. I lavori odierni – ripresi in seconda convocazione dopo il dibattito sull’Asilo Occupato – comprendevano, oltre alla proposta dell’opposizione di valorizzazione di San Basilio, un ordine del giorno presentato dal consigliere Ferdinando Colantoni (Forza Italia), su “Disordini in Venezuela”.

Attraverso il documento l’Assemblea, esprimendo sostegno alle vittime abruzzesi dei recenti tumulti nel Paese sudamericano, per le quali, durante la seduta, è stato anche osservato un minuto di silenzio, rivolge un appello al Governo venezuelano affinché si ristabiliscano condizioni di pace sociale.

Via libera all’unanimità anche alla proposta deliberativa, illustrata in aula dall’assessore alla Pianificazione Luigi D’Eramo, riguardante un permesso a costruire in deroga, inerente lavori di riparazione e miglioramento sismico di un fabbricato situato tra via delle Carceri, via Buccio da Ranallo, via San Quinziano e piazza Angioina, nel centro storico della città dell’Aquila.

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