Storie

Venezuela, la crisi raccontata dalla Dama 2015

di Francesca Marchi

La Consulta Popular è attesissima nel paese latinoamericano e da tutti i venezuelani sparsi per il mondo. A L’Aquila e in Abruzzo c’è una modesta comunità che tende a crescere in questo periodo di proteste contro il presidente Nicolas Maduro. La voce di Roxana Alejandra Oliveros Garcia.

Con il cuore a Caracas, ma con i progetti nel cuore dell’Italia, precisamente a L’Aquila. Molti di voi ricorderete Roxana, Dama della Bolla della Perdonanza Celestiniana nella 721esima edizione: prima dama straniera del Primo Giubileo della Storia.

“Siamo Noi” – Tv2000 – L’Aquila e La Perdonanza. Con Salvatore Santangelo, Luana Masciovecchio e Roxana Oliveros.

“Dovremmo andare tutti a votare* domenica, solo da qui si parte per far ripartire il Venezuela” – questo l’appello che lancia Roxana mentre racconta al Capoluogo.it l’incubo della guerra civile che i suoi parenti vivono da mesi.     “Dopo le sette di sera non possono uscire, c’è il coprifuoco. Ci vogliono almeno 6 ore di fila per prendere il cibo, la situazione è drammatica. Mentre qui mangiamo tre volte al giorno, nel mio paese questa garanzia non esiste”.

Ogni mese i venezuelani passano in media 35 ore in coda davanti ai negozi per poter fare la spesa, dove è sempre più difficile trovare cibo e medicine.

Il governo, che ha deciso il razionamento dell’acqua e dell’elettricità con blackout quotidiani, ha dato a ogni cittadino una tessera con cui fare acquisti, ma è valida solo due giorni a settimana e nove venezuelani su dieci non riescono a comprare abbastanza cibo. Negli ultimi mesi in fila davanti ai supermercati sono morte almeno venti persone persone durante gli scontri con la polizia.

“Porto la mia famiglia a L’Aquila”

“Sto preparando i documenti, voglio portare mia mamma e mio fratello di quindici anni qui a L’Aquila. Questa è una città accogliente che mi ha dato stabilità e serenità. Voglio far vivere questo sogno anche alla mia famiglia”.

Roxana arriva nella nostra città nel 2009, subito dopo il terremoto

E’ una volontaria e passa mesi nella tendopoli del Piazzale dell’ex Italtel. L’amore che ha dato agli aquilani le è tornato indietro.

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Decide di vivere in questi anni in una città distrutta dal sisma, ma Roxana dice: “L’Aquila è comunque bellissima, prima lo era di più sicuramente, ma tornerà al suo splendore. Ho avuto modo di conoscere questa città attraverso i documentari che mi facevano vedere in Venezuela durante il corso d’italiano. Lì la cultura italiana è fortissima, ne siete tantissimi sparsi tra Caracas e Maracay”.

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Questi sono anche i luoghi dove la protesta si accende di più, ma “tutto il paese ne soffre. La possibilità di avere un lavoro è scarsissima da quattro, cinque anni ormai. Ho visto la situazione peggiorare in questi mesi quando lo scorso febbraio sono tornata lì, solo per abbracciare mia madre e mio fratello”.

*[I Venezuelani Residenti a L’Aquila possono votare al Centro Commerciale Amiternum dalle 8 alle 20 di Domenica 16 Luglio]

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