Genio civile

Ricostruzione, la task force smaltisci arretrati

Una task force istituita dalla Regione e composta dai Geni Civili regionali per implementare lo smaltimento delle pratiche arretrate della ricostruzione.

 

Ne dà notizia il responsabile del Genio Civile dell’Aquila Carlo Giovani in una nota, spiegando le cause dei ritardi nello smaltimento delle pratiche della ricostruzione.

“Detta iniziativa è ancora in fase di perfezionamento e per questo non si sono ancora visti risultati tangibili. E’ evidente che con una maggiore stabilità del personale impiegato e con il supporto degli altri Geni Civili regionali, ci siano le condizioni per un’accelerazione dei tempi previsti per il rilascio delle autorizzazioni e per poter annullare l’arretrato nell’arco temporale stimato di 4/5 mesi“.

I motivi alla base dei rallentamenti sono molteplici, a cominciare dalla mancanza di personale e di sistemi digitali adeguati, come denunciato tempo fa dal Presidente dell’Ordine degli Ingegneri Elio Masciovecchio.

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Non meno significativa l’assenza di un Testo Unico per le pubbliche calamità, che permetterebbe di razionalizzare il lavoro degli uffici preposti, garantendo un più efficace coordinamento.

[Ricostruzione, ritardi e stillicidio dei finanziamenti]

C’è poi la questione della Legge Regionale 28/2011, che se da un lato ha accelerato i tempi sulle nuove pratiche, dall’altro ha aumentato i ritardi sugli arretrati, con il passaggio delle funzioni dalla Provincia alla Regione ed il trasferimento di dipendenti e faldoni.

“L’Ufficio del Genio Civile di L’Aquila – precisa Giovani – ha accumulato un considerevole arretrato di pratiche a seguito dell’entrata in vigore della Legge Regionale 28/2011, che è coincisa con il passaggio di funzioni dalla Provincia alla Regione e col trasferimento fisico dei dipendenti e delle pratiche. Inoltre, come più volte evidenziato, il numero di tecnici istruttori è sempre stato insufficiente rispetto alle pratiche da evadere. Si evidenzia tuttavia che le semplificazioni apportate alla Legge 28/2011 nel mese di Gennaio hanno sicuramente consentito di accelerare i tempi di istruttoria ed hanno portato ad un incremento delle pratiche evase rispetto ai mesi precedenti. Ad oggi, a fronte di una media di 60 pratiche mensili in ingresso si ha una media di 65 pratiche mensili in uscita. Pertanto, se da un lato l’ufficio non accumula ulteriore arretrato, dall’altro non riesce a smaltire le pratiche giacenti”.

“Per far fronte alla carenza di organico, negli scorsi mesi si è proceduto all’assunzione di ulteriori ingegneri che tuttavia, in alcuni casi, hanno rinunciato alla collaborazione. Quindi, se da un lato l’incremento di istruttori ha consentito un aumento della produttività dell’ufficio, dall’altro l’assenza di personale stabile ha creato non poche difficoltà, dovendo di volta in volta rinunciare a personale formato e dovendo di conseguenza formare il nuovo personale”.

Le ultime stime degli Uffici Speciali della Ricostruzione non lasciano dubbi: la fine dei lavori di ricostruzione, quindi il rientro alla situazione pre sisma richiede ancora 6-8 anni.

 

Ad oggi si ipotizza come termine per l’istruttoria delle pratiche di tutti i comuni (ammissione a contributo) il 2021-22 con una possibile coda nel biennio successivo, mentre la “fine lavori”ossia la chiusura dei cantieri che si aprono a seguito di tali istruttorie ammesse a contributo potrebbe delinearsi mediamente nel periodo 2023-25, anche se è presumibile che alcuni comuni possano arrivare al traguardo di un consistente ripristino agibilità della propria edilizia privata anche prima.

[Ricostruzione: a che punto siamo?]

 

Nel frattempo al Genio Civile dell’Aquila, evidenzia Giovani, la situazione nell’ultimo mese è notevolmente migliorata: “Segnali positivi sono arrivati nel mese di Giugno, quando sono stati acquisiti 6 ingegneri tramite Abruzzo Engineering ed il Consorzio ISEA ed assunto un ulteriore ingegnere tramite concorso a tempo determinato espletato dalla Regione Abruzzo. Il dato sulle pratiche evase nel mese di Giugno evidenzia infatti il picco massimo di produttività dell’ufficio, che sfiora le 100 pratiche evase. L’istruttoria delle pratiche presentate nel 2016 risulta quasi ultimata ed il fatto che qualche pratica non risulta ancora autorizzata è legato alla necessità di integrare la documentazione presentata in forma carente o non conforme ai dettami della LR 28/2011″.

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