Verso le elezioni

Io voto, perché voglio decidere

di Roberta Galeotti

Saranno gli astenuti a decidere veramente il nuovo sindaco di L’Aquila: si stima, infatti, che un elettore su tre non andrà a votare.

Anche nel 2012 gli astenuti sono stati un terzo dei aventi diritto, su 60.000 lettori circa hanno espresso la loro volontà e la loro preferenza in 40.000.

Come non condividere il senso di rabbia e di sopraffazione di coloro che scelgono di non andare a votare?

Condivisibile lo sdegno verso una economia che guida la politica e che fa eleggere uomini asserviti alla grande finanza ed alle banche; così come la nausea davanti ai privilegi di una casta di parvenue che nulla hanno in comune con i Grandi Uomini della Politica di altri tempi.
Per non parlare della morsa delle tasse e delle incombenze burocratiche di una Italia distratta che non fa nulla per salvaguardare le piccole imprese, vero motore produttivo della nostra società.

Astensione

Il più grande errore che possiamo fare è scegliere di isolarci. Non andare a votare rappresenta parte del problema, mentre noi abbiamo bisogno di soluzioni.

Il silenzio e l’isolamento, di chi ancora fa funzionare il cervello, rappresenta proprio quello che il sistema si aspetta.
Togliere di mezzo, chi non segue la corrente, fa gioco a chi vuole continuare ad usare l’Italia come una grande mucca da mungere.

Scegliere

Scegliere tra le soluzioni proposte è la cosa migliore che tutti possiamo fare, anche quando le proposte in campo non ci sembrano soddisfacenti. In mezzo alla massa abbiamo la responsabilità di supportare chi si distingue, di cercare la persona onesta e la voce fuori dal coro.

Osservate con senso critico ed analitico la storia di un candidato, per riconoscerne le qualità individuali e politiche di un amministratore e sceglietelo.

L’Amministratore

Un Uomo Politico è la persona capace di individuare delle soluzioni ai problemi della comunità e di farle adottare dall’amministrazione intera.
Se negli ultimi anni la parola Politica ha acquisito un’accezione negativa, lo dobbiamo a tutti quegli uomini che si sono buttati in politica per acquisire potere e ricchezze personali.
Nessuno lo ha fatto con lo spirito di sacrificare la propria vita per una buona causa comune, nel nome della Comunità. La gestione del potere e l’acquisizione di postazioni di comando hanno mosso il nuovo esercito di politicanti contemporanei.
Se prima di mani pulite le mazzette erano per il partito, e il partito formava nuove generazioni di politici e alimentava delle ideologie, oggi le mazzette vanno a familiari e congiunti.

Tutti si sentono onnipotenti, finché non gira la ruota del potere e il boomerang non si ritorce contro.

La natura umana

Non ci meravigliamo dell’altrui natura, se nel nostro piccolo ci comportiamo nello stesso modo.
Possiamo manifestare questo sdegno, se siamo i primi a comportarci diversamente nella vita i tutti i giorni, ma se siamo i primi ad usare il telefono del lavoro per le chiamate personali; se ci riportiamo penne e taccuini dell’ufficio a casa o se cerchiamo, più semplicemente, di trarre un beneficio personale dalla nostra giornata di lavoro, oltre al normale stipendio, non siamo diversi da tutti quei furbetti al governo che rubano i milioni di euro.

Dimostriamo di essere diversi, dimostriamo di avere un senso di responsabilità d’altri tempi ed iniziamo nelle piccole cose di tutti i giorni a rendere evidente il nostro comportamento esemplare.
Cambiare si può, iniziamo a cambiare il nostro comportamento nel nostro piccolo.
Iniziamo a dimostrare il cambiamento. Diventiamo parte attiva del cambiamento.

Andiamo a votare e SCEGLIAMO chi dovrà governare la nostra città nei prossimi 5 anni. Iniziamo a prenderci cura degli spazi comuni che circondano la nostra vita, curiamoli e puliamolo come se fossero i nostri.

Tutta la città apparirebbe diversamente, curata ed amata come merita.
Votiamo e scegliamo, anche questo è un gesto d’amore per la nostra città.

Un gesto di responsabilità.

Non gettate il voto. Scegliete tra i 50 candidati che corrono per andare ad occupare i 30 posti del Consiglio Comunale.
Sui 750 candidati, 700 fanno numero e 50 concorrono alla figura di consigliere.

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