Ricostruzione

Il futuro dell’Aquila è nel sottosuolo

di Andrea Giallonardo

Tante sono le idee su come la nostra città possa essere ricostruita in maniera oculata, facendo in modo che diventi più bella di prima: si parla di riqualificazione e modifiche di assetti urbani nell’incontro “Il futuro dell’Aquila tra visibile e invisibile”.

Ricostruire in relazione alla possibilità di sfruttare lo spazio fornito dal sottosuolo.

Il concetto di spazio sembra essere diametralmente opposto a quello di sottosuolo eppure non è così, il modo in cui essi possano essere conciliati in maniera produttiva è stato spiegato da Fabio Redi, professore di archeologia cristiana e medievale dell’Università di L’Aquila, Antonio Moretti, geologo dell’Università di L’Aquila, Alessandro Manuali, ingegnere responsabile dei percorsi meccanizzati della città di Perugia e Domenico Rimini ingegnere libero professionista.

“Le strutture sotterranee costituiscono modelli costruttivi altamente tecnologici, scarsamente impattanti e con ottimi rapporti tra costi e benefici”.

Ma l’ idea di sfruttare il sottosuolo per ricavarne spazi può sembrare bizzarra, magari anacronistica dal momento che ci riporta alla mente le antiche catacombe e le miniere, eppure si tratta di una soluzione molto moderna.

Esempi in questo senso non mancano specialmente nelle grandi città del Nord America dove, al di sotto delle strade, si possono trovare negozi, ristoranti ed attività di ogni tipo. Spostare attività come officine ed autorimesse nel sottosuolo rende l’ambiente cittadino più gradevole dal momento che in superficie verrebbero ridotte le strutture inadatte a valorizzare i quartieri di una città. Questo è uno dei motivi principali che ha spinto molte amministrazioni nel mondo a collocare nel sottosuolo gli insediamenti funzionali alla vita dei cittadini.

All’indomani del sisma il Consiglio Superiore del Ministero dei Beni Culturali pose quesiti di questo genere, circolò infatti l’idea di snellire il profilo del paesaggio urbano a favore delle strutture architettoniche più antiche e caratteristiche. Come è evidente queste idee non hanno ancora avuto seguito, la ricostruzione è ancora lunga e sarebbe una sciagura non sfruttare questa occasione di miglioramento a beneficio non solo della struttura urbana dell’Aquila ma anche della nostra sicurezza dal momento che niente, in caso di sisma, è più sicuro di una struttura ipogea.