#sicuridamorire

Cotugno, la sicurezza è un nastro bianco e rosso

Un metro a destra, la scuola è sicura. Un metro a sinistra non lo è più. A delimitare gli spazi agibili e sicuri in via Da Vinci i nastri bianchi e rossi, di quelli che si utilizzano per i cantieri, ed i cartelli: vietato l’accesso. Anzi, in qualche punto è un banco messo di traverso a segnalare dove si può e dove non si può stare.

Cotugno, il rientro al Da Vinci
Cotugno, il rientro al Da Vinci

E’ questa la situazione dell’edificio che da oggi, a 100 giorni dagli esami di maturità, è tornato ad ospitare una parte degli studenti del Cotugno, dopo i doppi turni a Colle Sapone che si sono protratti per un mese. Le fotografie, scattate dai ragazzi, hanno fatto il giro dei social network accompagnate dagli hashtag #sicuridamorire e #cotugno, ma anche da un laconico #presiperculodamorire.

Cotugno, il rientro al Da Vinci
Cotugno, il rientro al Da Vinci
Cotugno, il rientro al Da Vinci

Stante la chiusura ‘per precauzione’ dei corpi G ed F, reputati evidentemente non sicuri dalla Provincia che, al contrario, ha stabilito di far rientrare gli studenti nei restanti corpi del fabbricato, nell’istituto di via Leonardo da Vinci sono state reperite 38 aule, alcune delle quali fino ad un mese fa erano utilizzate come uffici o laboratori. A rientrare qui, il Liceo Classico e le Scienze Umane: restano a Colle Sapone invece gli studenti del Linguistico, tra il Colecchi e l’Istituto tecnico per l’efficienza energetica. unico MUSP nel quale sono state trovate 7 aule.

Cotugno, il rientro al Da Vinci

Stamattina gli studenti si sono riuniti a decine davanti all’ingresso di via Da Vinci, determinati a non rientrare in un edificio che non dà alcuna sicurezza per tutta una serie di incongruenze già segnalate la scorsa settimana da loro stessi e dai docenti: una protesta culminata venerdì scorso in una manifestazione civile e partecipata, nella quale un lungo fiume di ragazzi e adulti hanno spiegato perché la decisione assunta dalla Provincia non fosse la migliore.

L’obiettivo è quello di arrivare quanto prima all’incontro pubblico tra Istituzioni da una parte – Regione, Provincia e Comune – e corpo docente e studentesco dall’altro, genitori compresi.

“Faremo il punto della situazione sul lavoro che sta portando avanti ReLuis per fissare nuovi standard e per attivare nuove  e più approfondite valutazioni sulla vulnerabilità” ha detto nei giorni scorsi, in un comunicato, il Presidente della Provincia De Crescentiis, che ha anche paventato “l’utilizzo di altri immobili pubblici della città per lo svolgimento delle attività didattiche nel caso in cui si rendessero necessari interventi sugli edifici scolastici”.

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