Verso le elezioni

‘Guido Liris Uno di Noi’, noi chi?

di Roberta Galeotti

Dopo cene senza esito tra i rappresentanti di Forza Italia ed incontri carbonari, questa mattina campeggia sul viadotto di Via Roma il manifesto con la scritta ‘Guido Liris uno di Noi’.

Un rimando all’omonima trasmissione condotta da Gianni Morandi? O forse alla canzone di Eros Ramazzotti? ‘Un amico… com’era prima, è adesso!’ Cantava il grande Eros.

Ma NOI chi?

La NON coalizione di centro destra aspetta il candidato sindaco e tutti guardano a FI.
Dalle primarie al sondaggio, al Bertolaso dal cilindro, sono saltati tutti gli schemi di proposta di un candidato di centro destra credibile e forte, così ora si aspettano soltanto le manovre politiche dell’ultimo minuto.
Tanto per tenere un po’ la scena.

Si rassegnino gli elettori convinti in attesa di un asso nella manica. Da qualche elezione a questa parte il gioco a L’Aquila non è a vincere. Così riappaiono solitari cuor di leone in caminetti ormai da tempo sopiti a tirare le fila di squallidi giochi di potere.

Guerre intestine, antipatie e vecchie ruggini stanno dettando le scelte politiche di personaggi che non rispondono più ne a partiti, ormai liquefatti, ne a logiche di bene comune.
Ormai la pagnotta ed il potere personale hanno la meglio su tutto, spesso anche sulla dignità. Da questa parte della barricata non si chiamano correnti, ma le logiche e gli effetti sono gli stessi.

Così in breve prima i giovani, vecchi amici della Meloni hanno tentato di sostenere il sindaco di Villa Sant’Angelo, Pierluigi Biondi con l’accordo del lancio di Liris alle prossime Regionali, spaccando anche il sodalizio nazionale Fratelli d’Italia/Noi con Salvini.
Poi è arrivato Giancarlo Silveri, al fotofinish con Biagio Tempesta, per poi aspettare una benedizione dall’alto e l’accordo con i salviniani.
Poi una breve pausa da sogno con Bertolaso, che è intanto partito per l’Africa.
Infine, crollando il castello degli accordi, a sorpresa questa mattina appare il grande manifesto che grida il nome di Liris.

Il gota di FI si era incontrato in una cena poco proficua pochi giorni fa, cui erano presenti Liris, Paolo Federico, Alessandro Piccinini, che nel frattempo deve aver preso le distanze da NCD, l’inossidabile Vito Colonna, Properzi, Ricciuti e Tinari.
Si cercava una quadra su un candidato che non fosse di nicchia, unisse gli animi e fosse un buon cavallo anche per i salviniani.

Fate i vostri giochi, ma non pensiate che le persone non capiscano quello che succede nelle segrete stanze.

Gli aquilani sanno chi ha fatto mancare il voto all’opposizione per far cadere Cialente in Consiglio. In due occasioni è mancato UN solo voto perché la maggioranza andasse sotto e si aprisse una crisi politica.
Ora si fa la stessa cosa, si inciucia perché nulla cambi e intanto si appiccicano vuoti slogan.

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