Terremoto

Decreto Terremoto, l’urlo degli esclusi fotogallery

di Eleonora Falci

E’ stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il terzo decreto terremoto,

quello successivo all’emergenza sisma-maltempo che ha colpito in maniera estremamente pesante l’Abruzzo e, proprio per questo motivo, molto atteso. Approvato a metà gennaio, l’iter del decreto legge si è concluso con la pubblicazione ma non prima di un triplice controllo, come lo aveva definito nel corso del scorso consiglio regionale il Presidente della Regione D’Alfonso, tra MEF, Governo ed Europa.

Non ci sono grosse novità, a partire dalla preannunciata sospensione dell’IRPEF per i cittadini residenti nei comuni del Cratere, ai fondi per gli allevatori. Nessuna zona franca e, soprattutto, nessun allargamento del cratere che, invece, era stato richiesto da più parti e da più territori vista la situazione di incredibile disagio e distruzione nella quale si trovano molti comuni, tra il teramano e l’aquilano.

Gli esclusi

#vogliamoisolaecolledaranelcratere è l’hashtag che domina sulle pagine dei principali esponenti politici abruzzesi, da Pezzopane a D’Alfonso: a lanciare l’appello sono i cittadini dei due comuni di Isola del Gran Sasso e Colledara, non inseriti nel cratere nonostante il numero di sfollati e quello degli edifici danneggati post sisma sia di gran lunga maggiore a quello di altri comuni del teramano inclusi nell’elenco. A Colledara sono 71 gli edifici privati inagibili, a fronte, per esempio, dei 45 di Campli: e sugli sfollati, oltre il 3,3 per cento della popolazione di Isola del Gran Sasso è stata sgomberata perché la propria abitazione non era più sicura. Ai danni del sisma, in questa zona si aggiungono quelli del maltempo e dell’interruzione dell’energia elettrica, con Comuni arrivati a non avere la corrente per quasi 10 giorni. Danni dei quali pare essersi reso conto anche il premier Gentiloni che, nella sua visita di martedì scorso, ha sottolineato “E’ stato utile ascoltare i sindaci, è chiaro che Teramo ha una sua specificità”

Uno scenario terrificante, ben testimoniato dalla nostra fotogallery di Isola del Gran Sasso e Colledara. E anche per gli edifici pubblici, le scuole, le cose non vanno meglio: molte le scuole inagibili, doppi turni nell’unico edificio rimasto in piedi, quello delle elementari. “Lo spopolamento”, ci dice un abitante di Isola del Gran Sasso, “è già molto avviato tanto che molte famiglie hanno deciso di iscrivere i propri figli, per il prossimo anno scolastico, sulla costa. Le famiglie con case inagibili sono ospitate in alberghi o hanno troavto sistemazioni da parenti o amici. Ma non abbiamo un posto dove poter andare in caso di emergenza. Ci sentiamo come topi in gabbia”.

isola del gran sasso e colledara: danni post sisma

Fronte aquilano, sono principalmente i Comuni di Barete, Cagnano e Pizzoli a rivendicare aiuti

per la situazione estremamente complicata che stanno vivendo: proprio ieri sera a Cagnano Amiterno si è tenuto un incontro per l’elaborazione del pacchetto di emendamenti da presentare prima della conversione del decreto legge in Parlamento. A partecipare, sindaci coinvolti, la senatrice Pezzopane e la Regione Abruzzo, col consigliere Pietrucci.

Simile l’iter che sta percorrendo anche il fronte politico teramano, capitanato dall’altro consigliere regionale Paolo Gatti che, insieme all’onorevole Paolo Tancredi, ha incontrato i sindaci dei diversi Comuni teramani coinvolti (dai già citati Isola e Colledara a Montorio, Pietracamela e Teramo): entro fine mese annunciano una manifestazione di protesta a Roma, alla quale parteciperanno cittadini ed Istituzioni. Fra le proposte di modifiche al decreto 8/2017, c’è l’allargamento del cratere ad altri comuni ugualmente danneggiati, misure di sostegno al tessuto produttivo e agricolo visti i grandi danni indiretti subiti dalle aziende, l’equiparazione nel trattamento e per la sospensione delle tasse anche per la città di Teramo, un contributo per le case lesionate non agibili come per il terremoto del 2009 dell’Aquila.

“Va introdotto” dice Gatti “il concetto di “calamità naturale integrata” (sisma e neve), aggravato dalla interruzione della energia elettrica per eliminare il taglio di fondi alla Provincia (cosa che libererebbe almeno 15/20 milioni per i primi interventi sulle strade provinciali) e per apprestare agevolazioni urgenti, normative e finanziarie, per i Comuni, al fine di fronteggiare adeguatamente almeno l’emergenza”

Le Misure del dl 8/2017

Aiuti alle imprese: verranno erogati 35 milioni di euro, messi a disposizione degli allevatori.

Le aziende agricole nei territori colpiti dal sisma avranno priorità nell’accesso ai finanziamenti Ismea per i giovani agricoltori e potranno beneficiare delle compensazioni del Fondo di solidarietà nazionale, la cui dotazione è stata incrementata con 15 milioni di euro per il 2017.  Il Dl, poi, proroga sia la cassa integrazione a favore dei lavoratori occupati nelle imprese danneggiate dal sisma, sia la cd ‘busta paga pesante’ introdotta dal decreto n. 189-2016, che comporta la sospensione dell’Irpef da gennaio a settembre 2017 per tutti i contribuenti domiciliati nei Comuni del cratere.

Sono sospesi i termini, da gennaio a settembre 2017, per la notifica delle cartelle di pagamento e quelli per la riscossione, ed è prevista una misura di sostegno al reddito per i cittadini residenti da almeno due anni nei Comuni colpiti dal terremoto che si trovano in condizioni di disagio economico.

Le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria sono inoltre autorizzate ad acquisire al patrimonio di edilizia residenziale pubblica immobili da destinare alle popolazioni residenti in edifici resi inagibili dal terremoto, in alternativa alle strutture abitative di emergenza.

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