Vivere in abruzzo oggi

L’Abruzzo che resiste grazie alle donne

Una lettera aperta di quattro donne imprenditrici nell’Abruzzo montano, Francesca Ardizzola, Cristina Caselli, Antonella Marinelli e Adriana Tronca, con spunti di riflessione e propositi per la ricostruzione del tessuto sociale ed economico del territorio.  [Adriana Tronca e la sua azienda vinicola. La storia di un sogno]

“Siamo donne e l’Abruzzo montano resiste anche grazie a noi!”

Grossi disagi per una nevicata eccezionale che, unita al risveglio del terremoto, ha colpito tutti, inaspettatamente: istituzioni e privati cittadini, aziende, scuole, nessuno era pronto, ed è ancora in corso la conta dei danni. Ma ci siamo chieste: può questo essere un punto di partenza per studiare, insieme, un’organizzazione migliore per il nostro territorio? E’ possibile vivere in una zona di montagna, soggetta ad un forte spopolamento, pensando, su diversa scala, a vere e proprie strategie di sopravvivenza?

Siamo quattro donne, ci vediamo spesso, e ci siamo trovate in questi giorni per raccontarci come stiamo e pensare insieme cosa fare: viviamo in quattro zone diverse dell’Abruzzo interno. Un’aquilana doc, due aquilane tornate da città più grandi per vivere e lavorare su questo territorio e una romana che ha deciso, ad un certo punto, di cambiare la sua vita, trasferirsi in montagna e metter su un’azienda agricola. Ci siamo conosciute in occasioni di condivisione organizzate da altre donne, imprenditrici e artigiane, oltre che mamme e mogli, legate a questa terra da un amore viscerale.

Siamo donne, donne abruzzesi, a volte tornate da lontano, dalle grandi metropoli, e ci siamo ritrovate ad insegnare ai nostri concittadini la consapevolezza della bellezza dei nostri paesi. Spesso gli abitanti dell’Abruzzo montano, così come di tutti i paesi dell’Appennino, non apprezzano lo straordinario patrimonio naturalistico, storico-atistico, di conoscenze e tradizioni, di arti e saperi, che hanno ereditato: questo è il risultato di un processo di rimozione delle proprie origini, di un passato di sofferenza, dal quale ci si è voluti “evolvere” e che invece va scoperto, valorizzato e tramandato. Noi invece, come tante altre, abbiamo deciso di attingere dalle nostre radici e dare un valore aggiunto, tramite la tecnologia e le competenze moderne. Con noi la tradizione si contamina, si rinnova e si innova.

Siamo donne che comunque portano avanti la propria casa, la propria famiglia, oltre al nostro lavoro, per il quale spesso non veniamo neanche prese sul serio, soprattutto dagli uomini, per i quali spesso una donna non è in grado di fare alcuni antichi mestieri come la lavorazione del formaggio o la coltivazione delle lenticchie in altura. Troppo spesso le piccole iniziative vengono ignorate in nome di progetti molto più grandi, e in questo modo non si permette la crescita delle attività minori che, in realtà, sono preziosi custodi delle zone montane.

Si parla tanto di strategia per le aree interne, di valorizzazione dei borghi di montagna, di combattere lo spopolamento dell’Appennino, ma poi, noi che le aree interne le viviamo, non vediamo provvedimenti, non vediamo azioni reali che possano sostenere queste parole. Non c’è un lavoro in rete, e spesso c’è anche competizione tra i piccoli operatori, che aspettano che qualcosa arrivi dall’alto: noi non possiamo aspettare, e non vogliamo perdere tempo a lamentarci. Noi facciamo da sole! E vogliamo dirvelo. “Le donne reggono il mondo”, è il titolo di un libro uscito qualche anno fa. Noi siamo, insieme a tante altre amiche, le donne che reggono l’Abruzzo montano, nonostante tutto. Venite in Abruzzo, visitate queste luoghi e vedrete la meraviglia che ci circonda.

Adriana Tronca ha l’azienda vinicola Vigna di More a Goriano Valli, nel comune di Tione degli Abruzzi (AQ). E’ nata a L’Aquila ma, dopo tanti anni fuori regione, è tornata qui nel 2001, si è innamorata della valle dove vive e ha messo su vigneti di pinot nero per farne uno spumante. [Adriana Tronca e la sua azienda vinicola. La storia di un sogno]

Francesca Ardizzola ha deciso nel 2004 di tornare a vivere nel paese della madre, Navelli (AQ). Qui ha comprato una casa e, oltre che il suo nido, ne ha fatto un’attività turistica ricettiva che si chiama Abruzzo Segreto. “Chi vuoi che venga a Navelli? Mi dicevano i paesani” Oggi il paese ha circa 60 posti letto, numerose sono le strutture ricettive e gli eventi che si svolgono nei dintorni, soprattutto a carattere eno-gastronomico e in special modo in estate. E proprio l’estate 2016 è stata negli ultimi anni la stagione migliore in quanto a presenze turistiche. Francesca è anche la referente per la provincia dell’Aquila della Scuola del Gusto Abruzzo, che organizza iniziative volte alla valorizzazione dei prodotti locali in collaborazione con le diverse realtà produttive del territorio.

Antonella Marinelli, aquilana doc, ha un laboratorio di maglieria in città, aperto nel 2011, che si chiama I campi di mais. Cardatura, filatura, tintura, prima erano solo un hobby: Antonella faceva l’impiegata. Poi è scattato qualcosa, ha aperto questa attività, ne ha guadagnato in qualità della vita e tranquillità in famiglia, nonché nelle preziose relazioni umane con i clienti che ha trovato, in Italia e all’estero, soprattutto tramite il web.

Cristina Caselli, romana appassionata d’Abruzzo come meta di vacanze, ad un certo punto decide, nel 2001, di trasferirsi a Rocca di Mezzo (AQ), e metter su a 1.300 metri sul livello del mare In Fattoria, un’azienda agricola per legumi, grano solina e miele. Il suo obiettivo è la condivisione: tutte le filiere vengono condivise con laboratori per conservare, valorizzare, e divulgare le tradizioni.