L'analisi

Nicolì su sisma: situazione mai vista prima

Leonardo Nicolì* sui terremoti del 18 Gennaio:

Come ben sapete i terremoti sono imprevedibili, tuttavia se chiedessi a 10 persone se è tutto finito o se ci sarà qualcosa di più grande sicuramente qualcuno indovinerebbe, un po’ come giocare a pari e dispari.
Quello che è successo è una cosa molto rara, io ad esempio non ricordo il verificarsi di 4 terremoti maggiori del grado 5 Richter in poche ore se non come repliche immediate di un ben più grande terremoto.
Possiamo dare un significato a questo?
Non è facile sapere e probabilmente è incomprensibile. D’altra parte non esiste alcuna certezza su ciò che accade a 10 km di profondità, la reale localizzazione delle faglie, eventuali altre strutture sconosciute.
Quello che sappiamo è solo quello che è successo ossia, una iniziale rottura a Nord di Montereale (Mw 5.1), una seconda rottura poco a Sud-Est nei pressi di Capitignano (Mw 5.5), una terza rottura ancora poco più a Sud-Est fra Pizzoli e Capitignano (Mw 5.4) e un’ultima rottura più ad Ovest nei pressi di Barete (Mw5.0)
I primi tre terremoti disegnano una precisa linea riconducibile alla faglia di Campotosto che dalla superficie scende con un certo angolo sotto la superficie terrestre e che ha generato questi terremoti sulla verticale degli epicentri. L’ultimo terremoto sembra essere invece generato dalla faglia di Pizzoli.
La faglia di Campotosto si era già attivata nel 2009 con tre terremoti maggiori di M 5.0 mentre quella di Pizzoli non aveva generato alcun terremoto maggiore del grado 3.0
Dopo il terremoto del 24 agosto di Accumoli di Mw 6.0 queste faglie erano rimaste silenti e ricordo che già alcune ore dopo il sisma, valutando gli epicentri delle repliche, dissi che si notava una linea di demarcazione al confine fra Lazio e Abruzzo sotto la quale l’attività risultava assente.
Lo scorso 13 novembre le cose sono un po’ cambiate e abbiamo registrato un primo sciame a Cagnano Amiterno poi il 29 novembre la scossa di Mw 4.4 di Capitignano. Anche in questo caso possiamo ricondurre lo sciame di Cagnano alla faglia di Pizzoli e la scossa di 4.4 alla faglia di Campotosto.
Una decina di giorni fa registravamo una nuova sequenza di scosse fra Cagnano Amiterno e Barete (M 3.4) mentre dal 29 novembre l’attività di Capitignano-Montereale non si è mai fermata.
Questa attività pur non essendo figlia diretta della primissima scossa di agosto è sicuramente parente stretta, sollecitata da quanto accaduto in questi 5 mesi. Un’area sempre più vasta che sta cercando una corretta collocazione e per farlo si muove di tanto in tanto con terremoti più o meno violenti.
Quello che potrà succedere nelle prossime ore non lo può sapere nessuno ma pare ovvio che le scosse continueranno senza poter escludere alcun tipo di magnitudo.
Se sommiamo l’energia di tutte le scosse registrate oggi il risultato che otteniamo è circa un misero 5.7, cioè solo due decimi di grado in più rispetto alla scossa più forte registrata.

*Sismologo, Fondatore e Direttore iAReSP Association

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