PETIZIONE 1 – GRAN SASSO – CONFINI DEL PARCO E Z.P.S.
Quasi il 50% del territorio del Comune dell’Aquila (linea verde) è interessato da un vincolo ambientale. A Nord con il Parco del Gran Sasso ML (linea rossa) e a sud con il Parco Velino Sirente (linea blu).
A seguito del sisma del 2009 e al conseguente allargamento delle zone periferiche della città, detti vincoli si trovano, ormai, all’interno del territorio metropolitano.
Con la petizione n° 1 si chiede di spostare la linea rossa, contraddistinta dalla frecce azzurre, verso Nord, individuando come confine certo e, quindi, di maggiore garanzia la Strada Provinciale n° 86 c.d. del Vasto. Questo permetterebbe ai territori delle frazioni di Arischia, Collebrincioni, Aragno, Camarda, Assergi, Filetto e Paganica di rimanere “porte d’ingresso al Parco” e di tornare a svolgere con più libertà le attività rurali che da sempre le caratterizzano ovvero agricoltura e allevamento, oltre a poter manutenere correttamente la Natura che li caratterizza, oggi di esclusivo compito dell’Ente Parco. Un situazione odierna che ha portato all’abbandono totale di molte aree rendendole inaccessibili.
PETIZIONE 2 – GRAN SASSO – CONFINI S.I.C. E Z.P.S.
Oltre i vincoli dettati dalla Legge sulle Aree Protette (394/91) , su una vasta zona (linea blu) sono state inserite delle ulteriori ristrettezze in base a due Direttive Europee (Habitat e Uccelli).
Dopo i soliti inciampi dovuti al recepimento delle normative europee da parte dello Stato Italiano, soltanto a partire dal 2007 l’iter si è concluso del tutto.
La tanto sospirata approvazione del Piano del Parco, che avverrà entro la fine del 2016 dopo 20 anni di attesa, renderà, a tutti gli effetti, tale vastissima area praticamente iperprotetta e con seri limiti anche alla semplice presenza dell’uomo. Il trekking, i percorsi di mountain bike, l’arrampicata sportiva, l’ippovia, lo sci di discesa e di fondo rischiano di essere drasticamente limitati se non vietati del tutto.
Con la petizione n° 2 si chiede di rivedere la riperimetrazione della area denominata S.I.C. (sito di interesse comunitario) Gran Sasso, tenendo conto delle esigenze delle popolazioni locali, come la direttiva europea prevede all’articolo 2 comma 3, ma di cui, invece, non ci si è affatto preoccupati durante la stesura iniziale. In particolare nelle zone di interesse turistico evidenziate dai 2 cerchi (Chiarino e Fossa di Paganica).
Una situazione molto confusa che ha portato il Comune di L’Aquila e l’attuale amministrazione a studiare un progetto di rilancio delle attività turistico ricreative della montagna (P.S.T., area azzurra e rossa), ignorando totalmente che in area Sic sia impossibile realizzarlo, anche se ecocompatibile.