Cronaca

Aggredisce e violenta operatrice del Cim

 di Pierluigi Palladini
Notte di terrore ed orrore nella sede del Cim di Avezzano. Vittime due operatrici del centro di igiene mentale marsicano, protagonista un albanese noto per i numerosi precedenti e per la sua pericolosità. Ma che era a piede libero e ancora in città.
In breve la vicenda la cui dinamica poco ci interessa. Questa mattina gli agenti del Commissariato di Avezzano hanno fermato e ristretto nel carcere San Nicola, in attesa delle valutazioni del magistrato K.E., 19 anni, albanese, già noto per gravi precedenti penali. Il ragazzo, ricoverato presso una struttura residenziale psichiatrica connessa al Cim, nel corso della notte ha rapinato due operatrici in servizio costringendo poi una delle due seguirlo nell’auto della stessa. Il giovane è stato poi rintracciato ad Avezzano, presso la casa dei genitori, luogo che era stato attentamente controllato dai poliziotti fin dalle prime luci dell’alba. Stando ai primi accertamenti degli investigatori della Squadra Anticrimine del Commissariato, diretta dal Sostituto commissario Gaetano Del Treste, il fermato, durante la fuga, ha minacciato e ferito ripetutamente con un coltello l’operatrice sequestrata fino ad arrivare infine a violentarla. La donna è poi riuscita a liberarsi ed a chiedere aiuto ad una famiglia nella zona nord di Avezzano, mentre il giovane cercava di darsi alla fuga. I poliziotti di Avezzano, considerando la fama e la pericolosità dell’albanese, hanno subito avviato una caccia all’uomo. L’albanese aveva cercato doi raggiungere Sora ma un incidente stradale lo aveva costretto a tornare ella propria abitazione. Gli elementi forniti al magistrato hanno permesso di procedere al fermo di polizia e di rinchiudere il giovane nella Casa Circondariale di Avezzano.
Cronaca a parte è ora di esser chiari. Bisogna pretendere che chi vuole stare nella  nostra città, ma lo stesso vale per tutto il territorio nazionale, debba conformarsi alle nostre leggi e al rispetto reciproco. Due principi che valgono, ovviamente, per stranieri e italiani e che debbono naturalmente portare ad una presa di posizione tanto netta quanto inflessibile. Chi delinque e non ha rispetto per il prossimo, deve essere punito secondo le normative vigenti e, nel caso si tratti di stranieri, comunitari o non comunitari poco interessa, rimandati nei paesi di provenienza come “indesiderati” , esattamente come fecero giustamente gli Usa nei confronti degli italiani accusati di mafia ed altri gravi reati quasi un secolo fa. Il buonismo a tutti i costi, l’incapacità di gestire queste situazioni stando portando al caos e alla pericolosità non percepita, questa volta, ma reale oltre a creare un surplus di lavoro alla nostre forze dell’ordine che, di contro, non ricevono i necessari adeguamenti di mezzi e sostanze. Questo è il problema da risolvere e anche con somma urgenza.