Life style coach

Il wellness prateria di opportunità per i Millennials

Guadagnare da subito, avere tempo libero per studiare o per relazioni sociali, fare un lavoro dinamico e divertente

Queste le aspirazioni dei giovani di oggi, i ragazzi della Millennial Generation o Generazione Y, nati dalla fine degli anni ‘80 fino al 2000. Assai tecnologici, vivono “on line” anche 24 h su 24. Qualcuno li vede come narcisisti e svogliati, anche perché i genitori hanno fatto di tutto per garantire loro un’infanzia molto più agiata rispetto alla loro. Li definiscono non attaccati al lavoro perché lo cambiano con molta facilità, ma vale la pena ricordare che sono ragazzi cresciuti in uno stato di crisi endemica e con lo sgretolamento del “posto fisso” a favore del precariato. La sensazione di incertezza sul fatto di avere un domani una pensione o forme di reddito stabili li rende poco partecipi alla vita politica rispetto alle generazioni precedenti e di converso più diretti al conseguimento di beni materiali in modo veloce, attraverso un lavoro che dia loro dei soldi, ma gli consenta anche di avere una vita.

“Stiamo vivendo un passaggio epocale”, dice Francesco Fagnani, Presidente di ALBA, Associazione Lifestyle, Benessere ed Alimentazione, associazione che da quasi 10 anni segue tutte le tendenze in campo wellness.

“Sarà proprio il mercato del Benessere, una vera e propria prateria di opportunità da 30 miliardi di € solo in Italia, a consentire ai Millennials (quasi 2 miliardi e mezzo di ragazzi nel mondo) grandi chances in ambito lavorativo, con un tipo di occupazione che consentirà loro di guadagnare per vivere la vita che desiderano vivere. Il nodo cruciale sarà la formazione, snella, rapida, interattiva e, soprattutto, certificata e qualificata, tale da consentire ai Millennials di lavorare con soddisfazione nel mondo del wellness, senza però rappresentare un rischio per l’utenza e senza buttare soldi in percorsi didattici non qualificati. Troppo spesso assistiamo a “fai da te” dagli esiti devastanti”.

“Non dimentichiamoci però – aggiunge Fagnani – dei cosiddetti Baby-boomers, i nati fra il 1946 ed il 1965. Individui work -oriented, per i quali conta “la stretta di mano”, operare “fianco a fianco” dei colleghi, la concretezza, il lavorare duro, il legarsi ad una singola azienda in cui restare e se possibile fare carriera. Le nuove tecnologie hanno allontanato i team di lavoro e dilatato gli spazi. Successivamente la crisi ha colpito anche loro. Cinquantenni con un grande background culturale, spesso non accompagnato da un titolo, e con una esperienza pluriennale in un singolo settore sono oggi in forte difficoltà se messi fuori dal mondo del lavoro. Anche per questi, attraverso una formazione efficace e riconosciuta che consenta di incanalare la loro capacità di lavoro, si può aprire l’enorme distesa di opportunità rappresentata dal mondo del fitness e del wellness”.