‘Carbonizzare Napolitano’: condannato ex Carabiniere Manni

29 settembre 2016 | 13:06
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‘Carbonizzare Napolitano’: condannato ex Carabiniere Manni

Uccidere politici e giudici, far saltare presidi dello Stato come Questure e Prefetture, o sedi di Equitalia: erano queste le intenzioni di Stefano Manni, ex Carabiniere ascolano a capo del gruppo politico clandestino «Avanguardia ordinovista», condannato ieri dal Tribunale dell’Aquila a sei anni di reclusione.

Il gruppo Avanguardia Ordinovista è stat sgominato dall’operazione «Aquila nera», condotta in diverse regioni d’Italia (Abruzzo, Lombardia, Piemonte Lazio e Campania) dal Ros del carabinieri nel dicembre del 2014, quando furono arrestate, nell’ambito della stessa operazione, 14 persone. Le accuse sono di associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico e associazione finalizzata all’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.

L’inchiesta ha documentato una serie di minacce al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Come si legge su Il Fatto Quotidiano, Manni dedica al Capo dello Stato parecchi post su Facebook. In uno scrive: “Questo è il momento storicamente perfetto per carbonizzare Napolitano e la sua scorta. Da qui deve partire la liberazione d’Italia”

In una seconda fase – spiegano gli investigatori – gli arrestati avevano progettato di trasformarsi in partito: il Movimento Politico – nel quale i militanti volevano coinvolgere anche l’ex terrorista nero Mario Tuti (non indagato) – con il quale volevano partecipare direttamente alle elezioni.
Al centro dei piani terroristici il Presidente emerito Giorgio Napolitano, gli ex Presidenti della Regione Del Turco e Chiodi, la senatrice Pezzopane che interviene, stamane, con una nota durissima.

“La vicenda che emerge dall’operazione ‘Aquila nera’, condotta in diverse regioni d’Italia dai carabinieri del Ros e che ha portato alla condanna del gruppo ‘Avanguardia ordinovista’ da parte del tribunale dell’Aquila, è allucinante e gravissima. Un’associazione per delinquere, con un repertorio ispirato al nazismo e al terrorismo dell’estrema destra, con diversi esponenti abruzzesi, aveva pianificato una serie di agguati a varie personalità, tra cui la sottoscritta. Oltre a me – prosegue Pezzopane – dovevano essere colpiti il presidente emerito Giorgio Napolitano e gli ex presidenti della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi. L’operazione aveva già portato all’arresto di una ventina di persone a partire dal 2014. All’inizio di questa vicenda dolorosa, mi sembrava impossibile potesse riguardare anche me. Invece nel complesso, grazie all’impegno e lavoro degli inquirenti e dei magistrati, che ringrazio, le indagini hanno portato alla luce una centrale sovversiva che pianificava agguati ed attentati. E’ allarmante scoprire come gli esponenti politici e le istituzioni stesse possano essere sempre oggetto di azioni criminali, che per fortuna vengono sventate dalla competenza e dall’efficienza delle nostre forze dell’ordine e dalle autorità giudiziarie”.