Terremoto

Funerali Amatrice, l’ultimo saluto

(Foto Ansa – testo Francesca Marchi)
Piove ad Amatrice. Un temporale sulla provincia reatina precede i funerali di Stato delle vittime del terremoto dell’Italia Centrale. I feretri sono 37 delle 242 vittime accertate ad Amatrice e Accumoli.
La cerimonia, a partire dalle ore 18,  si svolge all’interno della tensostruttura da 1000 metri quadri che copre l’ex campo sportivo dell’Istituto Don Minozzi, la struttura educativa per buona parte crollata con la scossa del 24 agosto. A celebrare le esequie funebri  il vescovo di Rieti Domenico Pompili, l’ex vescovo dell’Aquila Molinari e il vescovo di Ascoli Giovanni D’Ercole.
14159890_10207426732761850_1817639533_n“Questa era la cosa più giusta e logica da fare – ha detto all’Ansa il parroco del Paese don Fabio Gammarrota – il popolo resterà qui e rappresenterà il pungolo per le istituzioni affinché mantengano le promesse fatte a questa gente”. Il parroco però già pensa al dopo. “Dobbiamo ricominciare e ricominciare e come rinascere – dice – cammineremo a gattoni per un po’, poi qualcuno ci prenderà per mano in attesa di imparare a camminare di nuovo da soli”
Presenti alla cerimonia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Matteo Renzi, il Presidente del Senato Pietro Grasso, la Presidente della Camera Laura Boldrini, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e la sindaca di Roma Virginia Raggi. Presente il sindaco dell’aquila Massimo Cialente, oggi come nei primi momenti dopo la scossa. Le autorità in mezzo alla gente senza distanza e cordoni di sicurezza. Un’immagini rara che li stringe in questa esperienza di dolore.

14151974_10207426778162985_2041682195_oLa celebrazione della cerimonia solenne precede la lettura dei nomi delle vittime. Momento straziante che si apre in un caldo applauso.
Il Vescovo Pompili: “Anche solo leggere un nome è una preghiera”. 
“Il terremoto non uccide, sono le opere dell’uomo che uccidono”
Questo saluto vuole essere un momento di speranza, ecco perché si sta celebrando ad Amatrice. Le macerie sullo sfondo e i palloncini bianchi le due immagini in contrasto. Ciò che è stato, il futuro che deve esserci, con una ‘doverosa ricostruzione basata sulla sicurezza delle case’.

 

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