Ora tocca a loro… fotogallery
Più informazioni su

Editoriale di Roberta Galeotti
Gli aquilani stanno rivivendo il loro peggiore incubo. Sento di attacchi di panico, gente che non dorme e, come al solito, sono riapparsi i soliti allarmi catastrofici senza fondamento scientifico.
Ora tocca a loro… Sono i terremotati di Amatrice, di Accumuli, di Pescara del Tronto i tristi protagonisti di questo nuovo orrore tutto italiano. Loro sono sotto i riflettori e le loro storie attraggono i morbosi racconti di giornalisti da tutto il mondo.
Dobbiamo fare i conti con i nostri drammi nel silenzio delle nostre sofferenze.
Non serve gridare e piangere.
Nessuno ci ascolta più! Le telecamere non torneranno a L’Aquila. Per fortuna!
Il ciclone mediatico dura un battito d’ali, lo sappiamo bene, poi si spengono i riflettori ed il silenzio, la solitudine, la sofferenza restano ad attanagliarti.
Noi conosciamo bene questo meccanismo!
Eccome se lo conosciamo!
Noi aquilani sappiamo bene cosa aspetta a tutta quella gente… Sappiamo quanto siano distrutte le loro vite, le loro attività e come la loro vita non sarà mai più la stessa!
Un anno zero ha tranciato in due la loro esistenza e dalle 3:36 del 24 agosto 2016 in poi, per tutte le persone coinvolte nel sisma, esisterà uno spartiacque tra ‘prima e dopo il terremoto’!
Cari aquilani, dobbiamo metabolizzare il nostro dolore. Dobbiamo sapere che la nostra tragedia, ancora tutta attuale, è stata risucchiata dalle storie di mafia, di corruzione e di spettacolarizzazione che fanno audience. L’economia che non riparte, lo spopolamento e la tragedia sociale non interessano nessuno e nessun giornalista nazionale tornerà a raccontarli.
Il nostro centro storico è ricostruito, questo è il messaggio della televisione di Stato passato dall’abruzzese Bruno Vespa nella trasmissione Porta a Porta del 25 agosto.
Noi siamo sistemati!
Ora lasciamo che quei poveracci affrontino la loro tragedia ed aiutiamoli, per quello che possiamo, a non fare i nostri stessi errori!
Diamoci una missione univoca da portare in tutta Italia: la prevenzione è l’unica arma contro queste tragedie annunciate.
Che nessun italiano faccia più dormire i propri figli in trappole di sassi come le case sbriciolate ad Amatrice o a L’Aquila!!!