Nel parco...

A Farindola, turista fai da te

di Francesca Marchi
Gli uffici di informazione turistica sono assenti all’interno del Parco. Lo avevamo documentato ieri con un approfondimento sui vari punti ricettivi all’interno del territorio del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga. (Infopoint chiusi, turisti smarriti nel Parco). La maggior parte, in provincia dell’Aquila, restano chiusi creando disagi ai turisti. Quelli tutt’ora funzionanti restano aperti per poche ore al giorno e sono gestiti da cooperative. Il Museo del Camoscio nel comune di Farindola, famoso dentro e fuori regioneè aperto al pubblico tre ore al giorno e a giorni alterni, addirittura resta chiuso la domenica quando potrebbe registrarsi la maggior affluenza da parte dei turisti. Circa 12 ore settimanali fanno guadagnare alla cooperativa che gestisce il Museo 150 mila euro l’anno, 49.500 euro a trimestre. 

farindola bilancio

E’ intervenuto sull’argomento Luigi Faccia, direttore della scuola di Sci di Assergi e portavoce di #SaveGranSasso, ma che in questo caso si spoglia dei suoi ruoli e parla da turista: “In riferimento all’articolo del Capoluogo di oggi sugli Info Point del Parco chiusi, c’è da dire anche che tra quelli che sono aperti, l’unico che ha motivo di esistere grazie e soprattutto al contesto in cui opera, è quello di S. Santo Stefano di Sessanio. Ci preme farvi notare la discreta disorganizzazione esistente nella gestione di questo servizio e la mancata comunicazione tra la testa (Ente Parco) e le braccia (Museo del Camoscio di Farindola). Le giornate e gli orari di apertura differiscono e non di poco. Praticamente nel sito dell’Ente Parco viene comunicata una cosa che nella bacheca del Museo del Camoscio non corrisponde nemmeno un po’. Mettetevi nei panni del turista che va sino a Farindola -vi assicuro che è abbastanza faticoso- con un programma orario in testa e trova il Museo chiuso perché ha tutta un altra programmazione di apertura. Il turista oggi ero io”. 
farindola 2 farindolaOrari discordanti che amplificano il disagio del turista che arriva in zona. C’è da aggiungere che le Carte dei Sentieri dei Monti della Laga, raccomandate dallo stesse Ente nel Decalogo di buone pratiche per l’escursionismo, sono acquistabili solo on line a causa dei punti ricettivi chiusi.

leggi anche: Gran Sasso, il bluff dei parcheggi a pagamento – Gran Sasso, un cancello chiuso al turismo – Gran Sasso senza servizi, lettera a Cialente

 

 

 

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