L'appello

Restauro Collemaggio: Salvaguardare i giochi solari

di Francesca Marchi

Nel giorno del solstizio d’estate il sole penetra attraverso il rosone centrale della Basilica di Collemaggio, fuori asse di 3 gradi rispetto al portale centrale, squarcia la penombra dell’interno della basilica e va a colpire i cerchi concentrici bicromi che ornano il pavimento nella navata centrale.  Il gioco di luci e ombre voluto dal progetto degli antichi costruttori dà vita a messaggi straordinari in precisi periodi dell’anno. Nulla è fatto a caso. Questo significativo gioco solare, riapparso a seguito dell’eliminazione della sovrastruttura barocca che impediva al sole di attraversare i rosoni, è stato riscoperto e segnalato ampiamente da Maria Grazia Lopardi, studiosa abruzzese e scrittrice di successo che ha prodotto numerose ricerche sul simbolismo di S.Maria di Collemaggio, sul Sator e sui Templari.
Quest’anno, per il terzo anno consecutivo, non si potrà assistere a questo spettacolo: la Basilica è chiusa e inaccessibile al pubblico per i lavori di ricostruzione post-sisma. Lopardi riaccende l’attenzione su questo aspetto: “Salvaguardare, in occasione dei lavori di restauro post sisma, i meravigliosi e significativi giochi solari”. C’è un rischio: “E’ visibile dal progetto di restauro della basilica rinvenibile su internet, la soluzione adottata per ricostruire gli archi crollati nell’area del transetto, farà sì che la proiezione solare  vada a bloccarsi sull’arco sostenuto dai pilastri, compromettendo irrimediabilmente un fenomeno unico: la visione di Maria avvolta nel suo manto di luce (il finestrone gotico) che ascende incoronata dal sole (Gesù) un istante prima del tramonto del 15 agosto”. I lavori per questo dovrebbero riservare  una particolare attenzione al giorno dell’Assunta: “Un arco più alto – come ipotizzato da Monsignor Orlando Antonini–  di quello realizzato dopo il terremoto del 1703, in modo da permettere ai raggi solari di raggiungere integralmente la sommità del finestrone gotico”.
“Eppure nel libro dell’architetto Mario Moretti c’è già pronta la soluzione nei disegni della parte del transetto, quelli non realizzati per l’ordine ministeriale di bloccare i lavori” – sottolinea Lopardi.
Nella cattedrale di Bari, al Solstizio d’Estate, migliaia di visitatori si affollano ad assistere allo spettacolo del rosone che proietta la sua forma a 18 petali sull’analogo disegno sul pavimento che diviene, come il mitico labirinto cretese, luogo di danza in quanto vi vengono organizzati spettacoli con musiche e danze in esaltazione di un dono straordinario dei Maestri Costruttori medievali.
Cosa rappresenta il Solstizio d’Estate? “E’ il momento magico dell’anno in cui tutte le tradizioni celebrano le nozze sacre tra il principio solare maschile e le acque femminili, nozze sacre rese visibili dalla perizia dei Maestri Costruttori con il sole che “sposa” le acque inondandole di luce, fecondandole. Qui ha origine la creazione e qui tutto ritorna alla fine dei tempi. Ma il gioco solare solstiziale, come ho illustrato nei miei libri fin dagli inizi del duemila, reca un ulteriore messaggio perché la proiezione di luci ed ombre reitera a terra una settima serie di cerchi concentrici e la sapienza antica ben conosceva il significato del passaggio dal sei, i sei giorni in cui Dio crea, al settimo, il giorno in cui Dio si riposa perché spetta all’uomo che vive nella materia di portare a compimento la creazione, nella perfezione simboleggiata dalla Gerusalemme celeste dell’Apocalisse giovannea”.
image001 image002 image003I GIOCHI DI LUCE DI COLLEMAGGIO: proiezione sul bicromo tracciato (fig.1) di sei serie di cerchi concentrici formanti tre 8 e quell’888 (fig.2), secondo i principi dell’antica scienza della Ghematria, per la quale ogni lettera degli alfabeti corrisponde ad un numero, è appunto il valore della parola Ἰησοῦς (Jesous) ovvero “Gesù” in greco, l’alfabeto sacro del Cristianesimo. Sul pavimento vi è la firma del Verbo della tradizione cristiana; il sole- che simboleggia il Cristo conformemente alla sacra scrittura che lo definisce la luce del mondo (Gv.8,12), un sole che sorge (Lc.1,78) – attraverso il rosone, colpisce l’area sacra in cui l’888 appare, (fig.3).

 

 

 

 

 

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