Politica

Di Pangrazio al pubblico ludibrio querela ilCapoluogo

di Roberta Galeotti

Si avvicinano le elezioni amministrative del 2017 e l’embolo è partito ai più ansiosi, a chi non regge lo stress e non ammette che gli si muovano critiche!
Così IlCapoluogo è stato querelato per diffamazione a mezzo stampa per alcuni articoli pubblicati a firma L. S. che evidenziano delle criticità ad Avezzano.
Avremmo esposto Giovanni Di Pangrazio al ‘disprezzo morale e al ludibrio della sua immagine’, scrive l’avvocato, ma cosa più grave pretende che si metta alla pubblica gogna l’autore dei pezzi.
Il querelante, infatti, chiede ai Carabinieri di attivare le indagini per conoscere l’autore degli articoli. Il sindaco, che è solito far chiamare gli avezzanesi dal suo entourage per rimuovere i commenti negativi su Facebook, o peggio, quelli positivi agli articoli di critica, non accetta che ci sia una persona che continui a scrivere liberamente esprimendo il proprio pensiero circa l’operato del sindaco. E, ancor di più, non permette ad una testata, con 35000 lettori al giorno, che gli dia visibilità pubblicandolo!
La prima querela che ricevo come direttore, ma c’è sempre una prima volta!

In verità sono stata chiamata più volte e contattata, sia direttamente che indirettamente, in più di un’occasione da persone vicine al sindaco affinché rivelassi chi fosse l’autore degli articoli e per dissuadermi a continuare la pubblicazione dei suoi scritti.

Si chiama ‘diritto di critica’ e questo non sottintende nessuna lesa maestà, nessun vilipendio al sindaco o alla città, come sosterrebbe il primo cittadino.
Il sindaco ha una funzione di primo cittadino, capo dell’amministrazione comunale, rappresentante della città, presidente della giunta per l’amministrazione del comune, investito di funzioni esecutive nella circoscrizione comunale e incaricato di particolari funzioni anche dallo Stato (vigilanza sull’ordine pubblico, tenuta dei registri dello stato civile, ecc). Ma il sindaco è prima di tutto una persona, che quindi può sbagliare, operare nell’interesse personale o peggio disastrare una città. Il giudizio finale lo daranno gli elettori quando eleggeranno o confermeranno il primo cittadino: intanto come sancito dall’art. 21 della Costituzione la libertà di pensiero passa attraverso il diritto all’informazione ed il diritto ad essere informati. Di cui sono parte fondamentale il diritto di cronaca ed il diritto di critica.
Chi circonda il sindaco ha l’obbligo di evidenziare ciò che vede, altrimenti si rende complice. Chi fa il giornalista ha l’obbligo di raccontare ciò che legge nelle carte e ciò gli viene testimoniato da fonti dirette. Chi lavora in procura, svolge le indagini e porta avanti le inchieste sull’operato degli amministratori.
Nei prossimi giorni affronteremo ogni argomento del programma di mandato del sindaco Di Pangrazio per verificarne lo stato dell’arte, così capiremo insieme cosa volesse denunciare da cittadino libero il nostro L. S., cittadino di Avezzano, con le critiche mosse nei suoi articoli.

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