Lavoro

Call center, una legge quadro dalla sen. Pezzopane

Intervenire nel settore dei call center con una sorta di “legge quadro” per contrastare i continui ribassi di prezzo, lo sfruttamento del personale, la precarietà dei lavoratori. E’ l’obiettivo della senatrice del Pd Stefania Pezzopane, che ha presentato il disegno di legge “Norme per la tutela, il rilancio e la competitività del settore dei call center”, sottoscritto anche dalla capogruppo del Pd in commissione Lavoro Annamaria Parente e dai colleghi dem, Angioni, Amati, D’Adda, Favero, Di Giorgi, Manassero, Puppato, Rossi, Scalia, Sollo e Pagliari.
“Il nuovo codice degli appalti – spiega Stefania Pezzopane – ha introdotto norme di salvaguardia del personale dei call center, ma ha risolto il problema del continuo ribasso dei prezzi e delle conseguenze sulla precarietà del lavoro soprattutto per quanto riguarda i committenti pubblici. Nel settore privato, l’unica strada è quella della qualificazione del servizio fornito ai clienti e delle competenze del personale. Con questo disegno di legge proponiamo una sorta di ‘Testo unico’ per i call center che, a partire dalla definizione e dal richiamo di norme già esistenti, introduca la certificazione di qualità obbligatoria per le imprese che operano nel settore dell’outsorcing e un Osservatorio permanente, composto dai rappresentanti delle associazioni, dalle associazioni dei consumatori, dal governo, dalle Autorità garante per la concorrenza e dall’Autorità nazionale Anti-corruzione, per monitorare sullo stato del settore e sulle vertenze e per sostenere l’innovazione tecnologica e la formazione del personale. La certificazione serve per garantire il rispetto dei contratti nazionali collettivi di lavoro, l’assolvimento degli obblighi contributivi, fiscali e assicurativi da parte dell’azienda, l’utilizzo di personale qualificato. Al cliente finale vengono garantiti alcuni diritti, come quello ad una risposta in tempi rapidi (1 minuto) e a sapere dove si trova chi risponde. In caso di subentro negli appalti, i lavoratori devono essere garantiti, mentre in caso di delocalizzazione si stabilisce che l’azienda sia tenuta ad un preavviso al ministero del lavoro di 120 giorni. Con questo disegno di legge – conclude Pezzopane – puntiamo sulla qualità e sulla formazione, consapevoli che è l’unica strada per evitare il continuo ribasso di prezzo che significa il gioco al massacro per i lavoratori”.