CASE e isolatori sismici, nuovo affondo di Giorgio De Matteis

24 marzo 2016 | 17:25
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CASE e isolatori sismici, nuovo affondo di Giorgio De Matteis

“Un atto di autodenuncia”: il Consigliere comunale di opposizione Giorgio De Matteis bolla così la lettera che, nei giorni scorsi, il Sindaco di L’Aquila Massimo Cialente ha inviato al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e nella quale, tra le altre cose, chiedeva una diagnosi complessiva sullo stato degli isolatori sismici montati nei progetti CASE.
Questo perché “Già nel maggio del 2014 – attacca De Matteis – il Primo Cittadino, alla luce dei procedimentio giudiziari in atto, aveva scritto sia alla Procura Regionale della Corte dei Conti sia alla stessa Presidenza del Consiglio delinenado la situazone per cui 4896 isolatori forniti dalla ditta milanese Alga non erano ne omologati ne omologabili configurando, per il Comune, un danno economico stimato in 10 milioni di euro”.

Cifra che, di fatto, per Cialente andava scissa nei 7 milioni riconducibili al pagamento della fornitura ed in altri 3 da stanziare per mettere in atto opere o di rimozione e sostituzione degli isolatori difettosi o, in alternativa, di consolidamento strutturale degli edifici su cui questi erano montati.

L’affondo di De Matteis arriva proprio alla luce di questo quadro storico in quanto, se poco meno di due anni fa il Sindaco prospettava l’orizzonte operativo sopra descritto, oggi, invece, chiede al Governo una istruttoria per capire se gli isolatori si possano mantenere operativi o se, in futuro, ci potranno essere problemi relativamente al loro utilizzo.

“Questo è un nodo che deve sciogliere Roma” chiosa Cialente nella sua missiva, ma per De Matteis la realtà assume contorni ben diversi.

“Due anni sono trascorsi all’insegna della stasi totale ed il problema è tutto nostro – spiega – in quanto quando, nel 2010, la Protezione Civile trasferì al Comune la gestione dei Progetti CASE l’Ente Civico, peccando di omesso controllo, non di preoccupò di verificare in maniera aprofondita quelli che avrebbero potuto essere i profili di criticità, poi emersi nel corso del tempo”.

Oltre agli isolatori, l’elenco di De Matteis si focalizza in particolare su altre due questioni: “La morosità nel pagamento delle bollette e la scarsa qualità dei materiali usati per costruire gli alloggi”.

“Situazioni pre esistenti – dichiara ancora l’esponente di L’Aquila Città Aperta – di cui allora non si è voluto tenere conto, con l’effetto che, invece, oggi, il mantenimento dei Progetti CASE rischia di affossare in maniera irrimediabile le finanze civiche”.

In tutto ciò si incardina anche il dibattito sul futuro degli insediamenti abitativi sorti nel post terremoto: “Nell’ultimo periodo – conclude De Matteis – si è parlato di destinarli alla ricettività studentesca ma io ricordo che, per prescrizione comunitaria, gli alloggi non possono produrre profitto in quanto questa fattispecie si configurerebbe come aiuto di Stato; e anche sulla possibilità di abbattimento, l’ultima parola spetta all’Europa”.

Insomma il Comune, appeso alle decisioni di altri, appare sempre più destinato a rimanere con un costoso cerino tra le mani.