Agricoltura

Ad Avezzano servizi agricoli all’osso

Il Fucino è straconosciuto per l’agricoltura. Ma, paradossalmente, i servizi agricoli si stanno via via assottigliendo, arrivando quasi all’osso.

E’ quanto denunciano i consiglieri provinciali Mazzocchi e Alfonsi in una nota: l’argomento, peraltro, sarà all’ordine del giorno in un prossimo consiglio provinciale.

“A fronte di una situazione già grave, dopo le peripezie dalfonsiane di una pseudo riorganizzazione degli uffici regionali, avallata dai consiglieri locali o almeno non contestata, in pratica, ad Avezzano saremo ridotti ad occuparci di caccia e pesca ?!?! Nulla togliendo all’importante servizio sia chiaro, ma sembra che siano dimenticate le più di 3.000 aziende agricole fucensi e marsicane piegate dai dictat superiori a contribuire con le tasse proprie senza ricevere i dovuti servizi.
Chi rimarca sempre che è colpa della cancellazione dell’Arssa sa di dire una bugia. Mica i dipendenti in carico sono stati licenziati! Eravamo in epoca Chiodi, quando con voti contrari di D’Amico e Di Pangrazio si dovette procedere ad una ristrutturazione dei servizi. Si perché la Regione doveva eliminare costosi carrozzoni, ma l’ansia da espoliazione della Marsica ha fatto perdere la bussola. Più volte abbiamo portato all’attenzione della politica regionale il grave problema ma il vortice delle scelte senza logica (e con il dolo di chi lo ha permesso) ha preso il sopravvento.”

Ripercorrono, poi, come si sia arrivati a questo punto.
“La ristrutturazione aveva previsto almeno due servizi, presidi tecnici di supporto al settore agricolo e quello territoriale agricolo dell’Abruzzo ovest, ex ispettorato agrario. Sotto gli occhi di tutti è che questi servizi non ci sono, al loro posto via via una scatola vuota con professionisti di datata esperienza trasferiti a l’Aquila, o a occuparsi solo di pratiche burocratiche con il risultato di generare solo fenomeni di pendolarismo al termine di una carriera di lavoro. Si sono perse professionalità oltre che servizi e pensare che noi ne abbiamo chiesti ancor di più. Provate, ad esempio,  a portare ad Avezzano il terreno da analizzare e vi risponderanno che non ci sono reagenti….Per le cose importanti come il servizio presidi tecnici, fitosanitari  nitrati e qualità suolo e ancora vivaistico e agri-meteorologico di fatto rivolgersi a Cepagatti e Scerni …”
“Ma davvero la cosa più importante è affidare al comune di Avezzano i luoghi storici di villa Torlonia, fulcro della nascita dell’agricoltura fucense, per fare inutile scena e destinarli ad altro? E che contestualmente il sindaco, l’altro Di Pangrazio, si preoccupi delle istanze sollevate dal mondo agricolo è quasi un controsenso.” si chiedono i due consiglieri.
“Ora tutto questo a chi giova ? Sicuramente non ai lavoratori, non agli agricoltori e men che meno al bilancio regionale in termini di produttività che si traduce, comunque, in euro a danno dei cittadini. Ma che organizzazione è? Ci sarà la capacità di recuperare il terreno perduto e restituire dignità agli agricoltori e ai lavoratori? Altrimenti è grave incurabile  miopia e per il territorio il danno è irreversibile. “