Scritto sulle macerie. Una incredibile occasione – quinta parte

di Valter Marcone.
Francesca Marchi su Facebook ha scritto il 18 febbraio 2016″Non hai notato dietro le gru e la polvere ed i resti sbranati di case la cultura, il teatro, i concerti, la magnifica piscina comunale, le strutture sportive, la montagna, i boschi, i percorsi nel verde, i parchi ed i tanti circoli, concentrata a giudicare più che capire, rifuggire più che compenetrare. Che incredibile occasione hai mancato.”
Un’occasione che non manca Luciano Somma che in questi brevi versi mette sulle parole il peso proprio di tutta questa assenza. Manca L’Aquila, mentre all’aria si aggiunge il profumo di primavera ,tutto sprofonda come in un’acqua limacciosa,ma sembra limo e non lo è; è terra , terra fecondata da tutti quei secoli di storia,pronta a far morire sapendo che comunque tutto quello che vive muore e quello che muore rinasce. Come il sole. Come il sole che ogni giorni muore ma ogni giorno rinasce. E’ vero non basta solo una preghiera ma la pietà è un’altra cosa. E quelle vite lontane non vivono di beffe ma di pietà, l’umana pietà che è un’incredibile occasione di vita nuova .
L’aria profumava di primavera
Con Pasqua alle porte
La terra che già da tempo tremava
S’aprì
Per inghiottire
Uomini donne bambini
(e secoli di storia)
Anche il ciliegio
S’inginocchiò
Coi frutti perduti
Non bastarono “gloria al padre”
Ed “Avemaria”
Per l’Abruzzo non ci fu pietà.
l’eco di quelle urla
Chissà
Se arrivò fino al cielo.
La distesa
Di azzurro
Una beffa
Di vite lontane…