Scritto sulle macerie. Una incredibile occasione – quinta parte

14 marzo 2016 | 11:10
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Scritto sulle macerie. Una incredibile occasione – quinta parte

di Valter Marcone.

Francesca Marchi su Facebook  ha scritto il 18 febbraio  2016″Non hai notato dietro le gru e la polvere ed i resti sbranati di case la cultura, il teatro, i concerti, la magnifica piscina comunale, le strutture sportive, la montagna, i boschi, i percorsi nel verde, i parchi ed i tanti circoli, concentrata a giudicare più che capire, rifuggire più che compenetrare. Che incredibile occasione hai mancato.”

Un’occasione che non manca Luciano Somma che in questi brevi versi mette sulle parole il peso proprio di tutta questa assenza. Manca L’Aquila, mentre all’aria si aggiunge il profumo di primavera ,tutto sprofonda  come in un’acqua limacciosa,ma sembra limo e non lo è; è terra , terra fecondata da tutti quei secoli di storia,pronta a far morire sapendo che comunque tutto quello che vive muore e quello che muore rinasce. Come il sole. Come il sole che ogni giorni muore ma ogni giorno rinasce. E’ vero non basta solo una preghiera ma la pietà è un’altra cosa. E quelle vite lontane non vivono di beffe ma  di pietà, l’umana pietà  che è un’incredibile occasione di vita nuova .

L’aria profumava di primavera

Con Pasqua alle porte

La terra che già da tempo tremava

S’aprì

Per inghiottire

Uomini donne bambini

(e secoli di storia)

Anche il ciliegio

S’inginocchiò

Coi frutti perduti

Non bastarono “gloria al padre”

Ed “Avemaria”

Per l’Abruzzo non ci fu pietà.

l’eco di quelle urla

Chissà

Se arrivò fino al cielo.

La distesa

Di azzurro

Una beffa

Di vite lontane…