L’Aquila, che fine ha fatto l’Aula Polivalente del Parco del Sole?

di Angelo Liberatore
Una situazione di stallo che, con il passare del tempo, si è trasformata in vero e proprio abbandono: è quella riguardante il cantiere per la realizzazione di un’Aula Polivalente che avrebbe dovuto sorgere dentro al Parco del Sole, in particolare nell’area una volta occupata dalla ex serra.
Condizionale d’obbligo ed abbastanza calzante; infatti, ad oggi, della struttura esiste solamente lo scheletro esterno.
In pratica, i lavori non hanno più visto avanzamenti dopo la redazione del progetto preliminare – curato dal Settore Ambiente del Comune di L’Aquila – e la fine del primo stralcio esecutivo, durato da luglio a novembre del 2014 per un costo totale di circa 165mila euro.
Soldi provenienti da una consistente donazione – 223mila euro – che il Comune di L’Aquila ricevette dall’ASSILT il quattro di novembre del 2010.
A consegnare fisicamente il contributo fu Salvatore Carta, allora Presidente dell’Associazione per l’assistenza sanitaria integrativa ai lavoratori delle aziende del gruppo Telecom Italia, il quale decise di svolgere l’assemblea del trentennale negli spazi del Ridotto del Teatro Comunale del Capoluogo d’Abruzzo.

E l’idea della destinazione d’uso di quei soldi si era fatta strada già all’epoca, in quanto Stefania Pezzopane (che in quel periodo ricopriva l’incarico di Assessore comunale al Sociale) aveva affermato come la donazione sarebbe stata indirizzata alla realizzazione di “un parco di studio, un parco scientifico con punti di accesso ad internet e spazi per attività culturali”, situato proprio dentro Parco del Sole ed a disposizione degli studenti.
Il progetto, infatti, avrebbe dovuto avere un respiro più ampio prevedendo la collaborazione con ANCI ed Università nell’ottica di rafforzare la missione dell’Aquila come città universitaria.

Di queste intenzioni, poco più di 5 anni dopo, restano un cancello arrugginito chiuso con del filo metallico e, poco lontano, una piccola discarica a cielo aperto probabile risultato dei lavori già effettuati.
Lavori che, chissà per quanto ancora, resteranno fini a sé stessi.