Consiglio regionale

Rifiuti, ‘Nessun inceneritore in Abruzzo’. Ma bisogna potenziare la differenziata

Nessun inceneritore verrà costruito in Abruzzo: ma si deve lavorare, e molto, sul potenziamento delle azioni di riciclo e di raccolta differenziata spinta. E’ quanto sottolinea e rimarca, ancora una volta, il governo regionale: lo fa nel corso del consiglio straordinario che si è tenuto oggi a Pescara su richiesta dei consiglieri del Movimento 5 Stelle e del forzista Mauro Febbo.

Nel corso della seduta sono stati approvati due documenti: a proporre il primo sono stati i consiglieri del Movimento 5 Stelle che, forti della proposta di legge Riciclo 2.0 che lo stesso movimento sta portando avanti in Parlamento, ha evidenziato alcuni punti focali del futuro legato ai rifiuti della nostra regione.

“No inceneritore, raccolta differenziata spinta, recupero materia, riconversione degli impianti e gestione pubblica. Queste azioni comporteranno una tutela del territorio, della salute pubblica e un risparmio per tutti i cittadini abruzzesi” dice Sara Marcozzi, protagonista dell’intervento di presentazione di questo documento.
Pubblico o privato? Dai dati snocciolati dalla consigliera, pare proprio la prima via quella da seguire, soprattutto dopo i dati raccolti riguardo ad Ecolan, il nuovo gestore in house per i servizi di raccolta dei rifiuti a Lanciano.
“126 euro a tonnellata, comprensivi di raccolta differenziata spinta, trattamento, smaltimento, trasporto e spazzamento strade, contro i 148 di un privato sulla sola indifferenziata. La strada giusta è il pubblico? Non lo so: ma parliamone, magari in Commissione convocando i vertici di Ecolan.”

Che il sistema debba essere pubblico, con “lo scheletro principale pubblico e l’impiantistica pubblica” lo afferma anche Augusto De Sanctis, del Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua, presente fra il pubblico: ma non è ottimista sul futuro della Regione, in particolare per quanto riguarda gli inceneritori.
“L’Abruzzo cerca di trovare una via d’uscita ad un problema posto dal Governo nazionale, ma la strada è segnata. Noi siamo contrarissimi, ma se il massimo organo di governo di un Paese dice che bisogna andare verso l’incenerimento, nell’aggiornamento del Piano regionale come si fa a non tener conto di un indirizzo così forte a cui, tra l’altro, la Regione ha dato anche parere favorevole? Era meglio una linea di conflitto con il Governo, come ha fatto la Lombardia”, facendo riferimento al decreto Sblocca Italia.

Che fare, poi, se la differenziata non decolla? La via è il commissariamento, afferma Marcozzi.
“Bisogna avere il coraggio di commissariare i comuni che non raggiungono gli obiettivi della differenziata. In regione la media si attesta poco sotto il 50%: ma in grossi comuni, come Pescara, raggiunge a malapena il 30%. “

Quello approvato oggi e’ un documento di indirizzo recepito dal consiglio regionale insieme a quello – che ha avuto come firmatario il sottosegretario Mazzocca – che impegna la Giunta a recepire le disposizioni della legge “green economy” con il sistema del vuoto a rendere su cauzione e a promuovere il compostaggio aerobico individuale di rifiuti organici, stipulando accordi e contratti di programma per incentivare il risparmio ed il riciclo di materiali.