Sei Nazioni, non c’è due senza tre: la regola dice Galles

Le ultime due edizioni post-Mondiale hanno visto trionfare i gallesi. Riusciranno a completare il “triplete”?
Il Sei Nazioni è partito, si sono disputate le prime due giornate che già qualcosa hanno detto, in ottica futura. L’Inghilterra, favorita e quotata a 2,50 per la vittoria finale, ha cominciato alla grande battendo Scozia ed Italia, pur favorita da un calendario che l’ha contrapposta alle due più deboli della manifestazione. Non a caso le rispettive compagini hanno perso entrambi i match sin qui giocati e si sfideranno nella terza giornata per evitare un tris di ko.
La maggior delusione arriva probabilmente dall’Irlanda, vincitrice nel 2014 e 2015 del Sei Nazioni e reduce dall’uscita ai quarti di finale dei Mondiali pochi mesi fa contro l’Argentina. La partenza è stata ad handicap, sconfitta di misura contro la Francia e pari col Galles. I Dragoni, appunto, rappresentano la miglior giocata possibile a 3,60: c’è un dato statistico da non trascurare che potrebbe risultare determinante nella valutazione del vincitore finale.
—– Le statistiche degli ultimi 16 anni puntano sul Galles —–
Le ultime due edizioni del Sei Nazioni disputate l’anno dopo il Mondiale hanno visto trionfare proprio il Galles, nel 2008 e 2012, segno tangibile di come sappiano ripartire e ricreare una nuova e competitiva formazione. Non hanno entusiasmato sino ad ora, vittoria stretta sulla Scozia e pari con i vicini di casa dell’Irlanda, ma la quota è assolutamente allettante. L’Irlanda dicevamo, quotata a 5/1, ha un trend è diametralmente opposto a quello dei Dragoni, con le ultime due edizioni post-Mondiali terminate malamente ed anche questo avvio pare andare nella medesima direzione. Eppure, guardando la media punti dal 2000 ad oggi nelle edizioni dopo la rassegna continentale, sono secondi solo all’Inghilterra che comanda con 135, staccati di appena 7 lunghezze. A seguire Galles a 123 e Francia a 122: resiste a 69 l’Italia, con la Scozia a 68. Anche nei punti concessi i tre leoni dominano: appena 78 con a seguire un’ottima Francia a 83 ed il Galles a 94. Male l’irlanda a 102, Scozia a 131 ed un’Italia sin troppo “generosa” a 158.
Per trovare un’Inghilterra non dominatrice bisogna analizzare le vittorie dal 2000 ad oggi nelle edizioni post-Mondiale: il Galles è primo con 15 vinte su 20 ed una differenza punti pari a 116. Inghilterra a ruota con 14 su 20 ma una differenza punti abissale di 228: ferma a 13 la Francia con 156 fra punti fatti e subiti, male a 11 l’Irlanda (+104). Solo 4 vittorie per l’Italia che ha la peggiore differenza punti (-352),vera cenerentola la Scozia capace di perdere 18 partite su 20 (-252). Gli inglesi, occorre ricordare, hanno vinto una sola edizione post-Mondiale dal 2000 ad oggi.
Per gli amanti del rischio, l’Italia è data a 501/1: esatto, proprio come il Leicester in estate. I miracoli però difficilmente si ripetono a breve distanza…