Siria

Siria: ‘fra gli immigrati le cellule dormienti’

In Siria c’è una guerra che non si può definire civile, ma internazionale, anzi mondiale” – lo afferma Mimmo Srour, ex assessore regionale dell’era Del Turco. Siriano di nascita, ma aquilano d’adozione. E’ in Italia dal 1969, arrivato qui per laurearsi in Ingegneria presso l’Università dell’Aquila.

Cosa sta accadendo in Siria? Tutto quello che accade è legato ai fatti della sponda sud del Mediterraneo dal 2010 ad oggi. Non si può paragonare alla “primavera araba”: qui non c’entrano i diritti, né civili né umani. E’ una guerra legata alla storia coloniale che coinvolge la Francia, l’Inghilterra e ora anche gli Stati Uniti. I confini disegnati dopo la prima guerra mondiale e concretizzati dopo la seconda non vanno più bene alla grandi potenze. I neoconservatori americani avevano annunciato questa fase di transizione già molto tempo fa. Questa fase può essere definita come il “disordine creativo” che ridisegnerà i confini di Medio oriente, Afghanistan e Pakistan. Per fare questo l’America sta utilizzando i suoi alleati: gli emirati arabi, i turchi, Al Qatar. Paesi ricchi, ma che da soli non hanno forza. Paesi finanziati, ma che sono nei fatti monarchie medievali: i diritti non esistono e non vogliono sapere cosa sia vivere in democrazia.

Com’è la Siria? La Siria invece ha una civiltà molto antica, ha dato l’alfabeto all’umanità, ha tradotto libri e ha divulgato la cultura antica. Un paese che fino al 630 era quasi interamente cristiano. Fino a qualche anno fa la Siria era un paese autosufficiente, senza debiti, con istruzione e sanità garantiti.

L’intervento russo fa parte del gioco di equilibri? Cinque mesi fa c’è stato l’intervento russo. Assolutamente provvidenziale. Un intervento culturale, non politico e strategico. C’è un legame forte e indissolubile tra Russia e Siria. L’intervento francese è stato disastroso.

Gli Stati Uniti e la Russia avrebbero raggiunto un accordo per un cessate il fuoco in Siria a partire dal 27 febbraio. Che ne pensa? Sono giorni difficili. Anzi anni. I siriani aspettano questa tregua con ansia, speranza e delusione. La divisione dei paesi, come Libia, Siria ed Egitto è ancora sul tavolo. Si vogliono creare stati etnici, dividendo ciò che è stato diviso una volta. La Siria non accetterà, moriranno tutti piuttosto. I siriani come stanno dimostrando non rinunceranno mai a uno stato laico. Il destino del paese lo decideranno i siriani. La donna in Siria vota dal 1948. La storia non ci ha insegnato nulla: in Afghanistan in funzione antisovietica nasceva  Al Qaeda, in Siria c’è il califfato islamico. Una banda finanziata e armata, non composta da siriani, che ha voluto approfittare del disordine .

L’immigrazione? Bisogna avere pietà della Siria da un lato e preoccuparsi di questa immigrazione che arriva senza sosta. Su cento persone che arrivano, 10 sono cellule dormienti in occidente.

L’Isis, cos’è? Non è nulla, è una cosa inventata che può essere distrutta nel giro di pochi mesi. Basta stoppare finanziamenti e armi. Solo l’America lo può fare controllando i suoi alleati. L’Isis non ha radici, sono ceceni e arabi che nulla possono se non finanziati sul territorio iracheno e siriano. L’Islam come religione viene strumentalizzata. E’ l’Islam politico ad essere devastante. Quando manca la cultura è facile essere ingannati. Ecco perché ci si fa esplodere, ecco perché si tagliano teste, ecco perché si gira con un kalashnikov in mano. L’Islam dovrebbe restare una religione, fatta per pregare e amare.