Politica

Celupica si aggiudica il bando. Di Matteo batte D’Alfonso

La Giunta Regionale d’Abruzzo ha nominato il dirigente del Servizio Governo del Territorio, Beni Ambientali, Aree Protette e Paesaggio, designando come vincitore del bando pubblico Bruno Celupica. Mauro Febbo, Presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale, ha depositato a luglio scorso al Difensore Civico in busta chiusa il nominativo del vincitore.

 

«Scommettere sulle mosse e scelte del presidente D’Alfonso è troppo facile! Anche questa volta ho indovinato il nominativo, inserito all’interno della busta e consegnata al Difensore Civico lo scorso mese di luglio, del vincitore del bando per l’incarico di dirigente del Servizio Governo del Territorio, Beni Ambientali, Aree Protette e Paesaggio. Infatti nel corso dell’ultima Giunta regionale è stata approvata la delibera con il quale si designa il dott. Bruno Celupica all’incarico da dirigente come ampiamente preventivato». E’ quanto dichiara il Presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo.

«Fatto curioso, e ancora più grave – rimarca Febbo – è la risposta degli Uffici della presidenza che alla mia richiesta di copia dell’atto di incarico me lo hanno negato poiché il provvedimento ancora non viene restituito e vistato dal Presidente D’Alfonso. Cioè un atto di Giunta votato ed approvato deve ancora essere visionato dal Presidente, ma non è una cosa possibile ed accettabile.  E’ chiaro ed evidente che la nomina sta creando problemi all”Esecutivo, di cui si parla da tempo, e nella fattispecie uno scontro tra D’Alfonso e l’assessore Donato Di Matteo e questa volta ha vinto l’assessore, dopo essere stato bocciato su legge ATER, Fondo immobiliare ecc…

Questo comunque rimane un metodo di lavoro alquanto singolare e, addirittura, rasenta la illegittimità visto che la Delibera deve essere resa pubblica ma in Abruzzo si procede controcorrente ed è necessaria l’autorizzazione del presidente affinché i cittadini possano conoscere i contenuti dei provvedimi adottati della giunta. In sostanza, la Regione bandisce un concorso pubblico dove vi sono centinaia di persone che hanno partecipato inutilmente visto che il nominativo era già stato deciso ancora prima che uscisse il bando; inoltre vi sono professionalità interne che vengono ancora costantemente sminuite e non valorizzate. Un comportamento vergognoso – conclude Febbo – che non si è mai verificato nella storia della Regione Abruzzo».